Cultura

Luca Carboni: «Elettronico molto prima che fosse di moda»

Stasera il cantautore bolognese porta l’lp «Sputnik» al Gran Teatro Morato: «Nello show tanti sbalzi, non manca la canzone d’autore»
A 56 anni appena compiuti, Luca Carboni è sempre più sulla cresta dell’onda - © www.giornaledibrescia.it
A 56 anni appena compiuti, Luca Carboni è sempre più sulla cresta dell’onda - © www.giornaledibrescia.it
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A 56 anni appena compiuti, Luca Carboni, il chitarrista bolognese che fu convinto da Lucio Dalla e dagli Stadio a diventare cantautore, arriva oggi al Gran Teatro Morato di Brescia (in via San Zeno 168, alle 21.30; biglietti da euro 23 a euro 40,50 euro; info su www.zedlive.com) con un bagaglio di venti album incisi in sette lustri di carriera. 

Gli ultimi due dischi sono universalmente considerati quelli della svolta elettronica. Ma in fondo, Luca, lei ha sovente giocato con i suoni sintetici... «È vero, e l’ho fatto anche quando ancora non esistevano le apparecchiature che ci sono ora. "Sputnik" è un disco interamente elettronico, ma non lo considero un approdo: ho sempre seguito l’istinto e continuerò a farlo, alternando momenti acustici ad altri elettronici, fasi di ricerca alla classica canzone d’autore».

 

L'intervista integrale sull'edizione del Giornale di Brescia in edicola oggi, scaricabile anche in formato digitale

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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