Cultura

Leonessa Fagiana, l'itinerario per scoprire e sostenere Brescia

Da un'idea di Estetista Cinica e Pixel, una caccia a tesoro a tappe per il centro, che punta ad attrarre turisti e far girare l'economia
LEONESSA FAGIANA
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Si chiama «Leonessa Fagiana» ed è una specie di caccia al tesoro in centro a Brescia. Dietro la mappa rosa e il logo divertente c’è lo zampino dell’Estetista Cinica - al secolo Cristina Fogazzi, imprenditrice bresciana e influencer - che insieme ai ragazzi di Pixel ha ideato un itinerario in città per attrarre turisti e visitatori. «Le mie follower mi chiedono spesso come visitare Brescia e cosa fare. Ho pensato allora a quest’iniziativa, per aiutare la Leonessa a risollevarsi dopo l’emergenza Covid-19: è una città che ha sofferto tanto e al tempo stesso è stupenda e merita di essere vista».

Forte della sua community di fan «fagiane» (amano farsi chiamare così, solo su Instagram sono quasi 700 mila, ndr), la Cinica ha lanciato sui social questo progetto no profit, che prenderà il via il 20 agosto. Il funzionamento è semplice. Innanzitutto, «prendete treni, aerei, automobili e venite a Brescia». Possono partecipare anche i bresciani? «Ovviamente sì».

L’itinerario da seguire parte da Ila Malù, concept store di via Gramsci 13A dove poter ritirare gratuitamente la mappa su cui sono riportate varie attrazioni da visitare, suddivise in quattro categorie: posti per l’aperitivo, ristoranti per pranzo o cena, negozi per lo shopping e - soprattutto - luoghi di cultura. Per ottenere il bollino che corrisponde a ogni categoria, il partecipante deve visitare almeno un posto e fare un acquisto («va bene qualsiasi importo»). Oltre a conquistare ogni bollino, per aggiudicarsi la maglietta e la spilletta di «Leonessa Fagiana» sarà necessario scattarsi un selfie in uno di quei posti che sulla mappa sono indicati come «Bonus Cultura», ovvero la Chiesa del Carmine, il Duomo Vecchio, la Chiesa di San Francesco d’Assisi, il Castello e la Chiesa di San Faustino in Riposo (oltre ad alcune attività commerciali indicate nelle altre liste). Mostrata la foto nei punti di ritiro, si riceveranno i gadget.

Cosa ci sta dietro è presto intuibile: attraverso i selfie obbligatori si fa pubblicità a Brescia sui social (sarà Capitale della Cultura nel 2023, insieme a Bergamo), mentre con l’obbligo dell’acquisto nelle diverse attività bresciane si fa girare l’economia. «Tutte le attività che abbiamo selezionato sono gestite da ragazzi giovani, che ce la stanno mettendo tutta per andare oltre questo momento di crisi».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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