Cultura

Le note blu di John Taylor per il Teatro romano

Giovedì sera il pianista John Taylor si esibirà nel Teatro romano di via Musei nella Giornata internazionale Unesco del Jazz
John Taylor
John Taylor
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Un luogo unico come le rovine del Teatro romano di Brescia e un grande musicista come il britannico John Taylor, da solo con il suo pianoforte, sono gli ingredienti della grande serata che Jazz in Eden organizza per domani, giovedì 30, giornata internazionale Unesco del Jazz (International Unesco Jazz Day). L’ingresso è gratuito; in caso di pioggia lo spettacolo si sposterà al cinema Nuovo Eden, in via Nino Bixio.

Ma al Teatro romano stasera non ci sarà solo John Taylor. Lo spettacolo inizierà presto, alle 19.15, con il gruppo di musica d’insieme del corso di jazz del Conservatorio «Luca Marenzio» di Brescia a cura del maestro siciliano Giovanni Falzone. I giovani musicisti presentano un repertorio variegato, non convenzionale: una contaminazione di linguaggi che si sono sviluppati durante tutto il Novecento: un quadro sonoro improvvisativo che volge lo sguardo sia verso la rivisitazione dei tradizionali standard sia all’approccio più contemporaneo legato alle composizioni originali. Sul palco, insieme agli studenti, lo stesso Falzone, che è uno straordinario trombettista e compositore.

Alle 20 tocca a Sax Family, a cura dell’Accademia L’Altrosuono. Un settetto che è quasi una piccola big band - cinque sax più la sezione ritmica - e attinge dal repertorio del jazz dagli anni ’50 sino ai giorni nostri, interpretando arrangiamenti originali di brani di autori prestigiosi quali Lennie Niehaus, Jim Snidero, Bob Mintzer, Bill Dobbins, Benny Carter.

Alle 21.15 il clou della serata con l’ospite d’eccezione: John Taylor, uno dei grandi pianisti contemporanei, strumentista completo e originale, in una performance che lo impegna in una sorta di faccia a faccia tra se stesso e lo strumento.

Compositore mai banale, dalla straordinaria creatività e dalla peculiare espressività melodica; improvvisatore senza pari, la cui ricerca metrico-ritmica si sposa con il profondo scandaglio delle possibilità armoniche, legati in un’estemporaneità comunicativa che cattura l’ascoltatore dall’esposizione alla coda finale, John Taylor è uno dei giganti del piano solo: le sue performance in solitaria sono autentici capolavori di coerenza, che coniugano eloquenza e forza espressiva, struttura e intensità, stile e idea, ordine e invenzione. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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