Jinping con Winnie The Pooh, cosa fa Badiucao contro la censura
Lei ha passato nelle carceri turche, con l’accusa di terrorismo, quasi tre anni raccontati nelle opere esposte due anni fa in città nella mostra «Avremo anche giorni migliori». Lui vive in Australia in esilio forzato, dopo aver capito che in Cina la sua arte politica avrebbe avuto conseguenze per sé e la sua famiglia. Entrambi si considerano «artisti dissidenti» nei rispettivi Paesi, ed hanno scelto la vita del perseguitato in nome della libertà d’espressione e dei diritti umani.
A lei Dogan ha dedicato il drammatico ritratto frutto di una performance realizzata in Santa Giulia nel 2019, e ora donata alla città e ai Musei.
Per Badiucao la mostra bresciana sarà la prima uscita in una galleria dopo anni di attività sul web. «Noi artisti dissidenti siamo vulnerabili - ha spiegato -. Sono fuggito dal mio Paese, mi sono mascherato come Banksy, ma i militari cinesi mi hanno raggiunto in Australia, hanno minacciato me e la mia famiglia. Ho capito che non aveva senso nascondermi, e ho deciso di affrontare la realtà nel nome della verità. Ma l’arte è un mercato, e i galleristi mi hanno detto no».
Dove Badiucao porterà le performance che lo hanno reso famoso sul web, dal «Tankman» che omaggia l’anonimo cittadino cinese che fermò da solo i carri armati all’epoca di Tienanmen, alla «Lennon Flag» che con i colori fluo evoca il muro ricoperto di post-it con i messaggi di protesta degli abitanti di Hong Kong nel 2019.
Per la prima volta sarà esposto uno degli orologi che il Partito Comunista regalò agli «eroici» militari che repressero la rivolta studentesca del 1989 «con tutto il suo carico di testimonianza e di storia», e una nuova opera realizzata facendosi mandare da Hong Kong le bottiglie di salsa di soia usate per costruire le molotov durante le manifestazioni. Assieme ai manifesti che smascherano come propaganda le Olimpiadi invernali di Pechino del 2022. «La Cina vorrà far dimenticare la repressione degli Uiguri e la sua politica espansionista - conclude l’artista attivista -. L’Occidente non deve essere complice».
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