Cultura

Il fachiro gigante resta sui coni, prorogata la mostra di Picco

L'opera di Gabriele Picco resterà esposta fino alla fine di maggio. Ecco il video che racconta l'allestimento nella Crocera di San Luca
Frank il fachiro
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Resterà esposta fino alla fine di maggio l’installazione «Dovrei smetterla di origliare le falene», conosciuta anche come Frank il fachiro, che da programma avrebbe invece dovuto essere smantellata il 25 marzo. 

La monumentale opera dell’artista bresciano Gabriele Picco, lunga 16 metri e adagiata su 57mila coni gelato, ha attirato in queste settimane un folto pubblico, spuntando spesso sui profili Instagram dei bresciani. Un’opera (anche) social, che ha contribuito ripopolare la Crocera di San Luca, in vicolo Cavallotti. Oltre al fachiro gigante, in mostra ci sono anche crocifissi, una scultura equestre e dipinti di Picco. 

L’allestimento è parte dell’iniziativa «Meccaniche della meraviglia», che comprende anche opere allestite al Mo.Ca e a Palazzo Averoldi. Domenica prossima è fissato il termine ultimo per vederle, ma, almeno per quanto riguarda Frank e gli altri lavori esposti nella Crocera, è stata decisa una proroga. Al momento, dice lo stesso Gabriele Picco, non ci sono indicazioni sui giorni e sugli orari di apertura, probabilmente alla mostra si potrà accedere solo nei fine settimana

Finito maggio, dove andrà la scultura? Difficile dirlo, dato che le sue dimensioni la rendono difficilmente collocabile. «Spero comunque che resti accessibile in città il più a lungo possibile», commenta l’artista, rappresentato dalla gallerista Francesca Minini. Il futuro è dunque tutto da stabilire. Ma quanto costa Frank il fachiro? Una stima indicativa parla di 100mila euro. Anche qui, però, le variabili del mercato sono diverse. La certezza è che lo si potrà ancora vedere gratis, direttamente nella Crocera di San Luca oppure nel video girato dalla casa di produzione 5e6 con la regia di Fred Cangianiello che trovate all’inizio dell’articolo. Immagini girate anche con il drone, che consentono di vedere l’opera da angolazioni diverse: l’unico limite dell’allestimento è infatti la limitatezza degli spazi. Per questioni di sicurezza, il gigante è visibile soltanto dalla parte dei piedi, sia dal piano terra, sia da un ballatoio rialzato. Restrizioni che, in definitiva, non ne hanno comunque compromesso l’impatto.

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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