Funghi: il libro per trovarli, riconoscerli e cucinarli
Andar per funghi è tradizione atavica e ormai consolidata per molti amanti dei boschi: un piacere anche quando la raccolta non è copiosa, gli appassionati trovano grandi gratificazioni nel contatto con la natura e nelle lunghe e salutari passeggiate. Certo, è fondamentale essere preparati e conoscere le varie specie di funghi: o ci si accompagna a esperti fungaioli, oppure è il caso di prestare la massima attenzione, visto che può essere rischioso raccogliere esemplari nocivi o addirittura velenosi.
A partire dal 14 luglio, con 6,90 euro più il prezzo del quotidiano, sarà possibile acquistare con il GdB la guida «A cercar funghi di boschi e prati di montagna», un compendio fondamentale per conoscere le varie specie, per riconoscere quelle tossiche, dannose, velenose e distinguerle da quelle buone, ottime per cucinare piatti prelibati.
I nomi dei funghi trattati in questo libro sono quelli scientifici rigorosamente aggiornati. L’uso del nome scientifico è molto importante perché è riconosciuto dal C.I.d.N.B. (Codice Internazionale di Nomenclatura Botanica) e può essere usato in ogni angolo del mondo senza problemi di fraintendimento con altre specie. Il mancato accenno ai nomi volgari delle specie è voluto, perché creerebbe solo confusione in un testo destinato alla divulgazione in tutta Italia. Basti l’esempio del comune Agaricus arvensis, che in Italia conta quasi duecento diversi nomi dialettali.
Un libro che contiene molte informazioni tecniche spiegate in modo semplice e comprensibili a tutti. Presenti nel volume poi una serie di prelibate ricette, in grado di valorizzare al meglio i funghi raccolti: fondute, funghi trifolati, risotti e primi piatti, insalate e porcini sott’olio, sformati e zuppe, ce n’è insomma per tutti i gusti.
Grande spazio dato inoltre alle varietà di funghi velenose e tossiche: perché è importante sapersi orientare. E poi tante notizie utili: per sapere che i funghi si raccolgono interi, completi di tutto il gambo, anche se poi lo dovrete eliminare. I motivi per cui vanno raccolti interi sono due: il primo è dovuto al fatto che la base del gambo, correttamente raccolto, ci darà utili informazioni per la determinazione del genere o della specie, e molto spesso anche della commestibilità o eventuale tossicità; il secondo è di tipo ecologico perché, se si raccolgono i funghi tagliando il gambo con un coltellino o strappandolo e lasciandone un pezzo infisso nel terreno, questo marcirà in modo non naturale, ed essendo esposto all’azione aggressiva di agenti patogeni si potrà trasformare in veicolo di infezione per il micelio sottostante, facendolo talvolta morire. In questo modo si rischia di far sparire quella stazione di crescita e negli anni a venire non troveremo più funghi in quel posto.
Un volume fondamentale quindi per gli appassionati, per essere preparati e conoscere una serie di nozioni fondamentali per chi va per boschi.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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