Cultura

Classica: mancano gli sponsor, futuro a rischio

Il maestro Pier Carlo Orizio, tra idee (modello Vienna per la lirica) e preoccupazione: «La situazione sta diventando insostenibile»
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Mancano gli sponsor. E, quindi, i finanziamenti. Strumenti economici che alimentano un settore come quello della musica che... non vive da solo. Ha problemi logistici e standard qualitativi da mantenere elevati. In una parola ha costi. Spesso ingenti.
 
Il futuro della musica a Brescia, come in tutta Italia, è parecchio incerto. Ospite, qualche sera fa, del Rotary Club Brescia Vittoria Alata all’Hotel Vittoria, il maestro Pier Carlo Orizio ha esposto alla platea i punti forti e le difficoltà dell’attuale panorama musicale in città, soffermandosi sulle novità della prossima edizione del Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, di cui è direttore artistico.
 
«Stiamo attraversando un periodo difficile, dovuto alla mancanza di finanziamenti - ha ammesso il maestro -. La musica vive grazie agli sponsor, alle sovvenzioni dello Stato e degli enti pubblici, e la crisi di queste risorse comporta purtroppo un taglio nel numero dei concerti e nella loro qualità. Ci sono alcuni segnali positivi, che riguardano la sponsorizzazione da parte di privati, come accade per esempio negli Stati Uniti, ma permane una forte preoccupazione per il futuro».
 
Forse si potrebbe seguire l’esempio di alcuni paesi stranieri anche in materia di rassegne liriche: «La lirica all’estero ha i teatri di repertorio - ha chiarito Orizio -. Un turista che soggiorna a Vienna, per esempio, riesce a vedere nella stessa settimana tutte opere diverse. In Italia, invece, una stagione lirica si compone di meno spettacoli ripetuti più giorni di fila, con lo svantaggio di fare meno incassi, nonostante i prezzi dei biglietti siano inferiori».
 
Un punto a nostro favore, invece, è la qualità degli spettacoli nei teatri minori, mentre all’estero è alta solo in quelli delle grandi città: «Non è tutto negativo, ma la situazione sta diventando insostenibile».
 
Ciononostante, il maestro Orizio riesce ancora a trovare nuovi stimoli per proseguire con entusiasmo nel suo lavoro di direttore artistico del Festival: «Il tema della prossima edizione sarà il Barocco. Guarderemo al Settecento come a un’età d’oro della musica, produttrice di stilemi ripresi anche nei secoli successivi. Mi piacerebbe portare anche a Brescia l’entusiasmo per la musica che sento in alcuni Paesi stranieri».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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