Cultura

Cara Calma, nuovo singolo: «Un brindisi ai nostri anni migliori»

«Giovani ancora», della band bresciana, sul ritorno «di tutto ciò ch’è insostituibile»
I Cara Calma, che oggi pubblicano il nuovo singolo - © www.giornaledibrescia.it
I Cara Calma, che oggi pubblicano il nuovo singolo - © www.giornaledibrescia.it
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«Se il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo, è nostro dovere non permettere a niente e a nessuno di portarcelo via. “Giovani ancora” è un brindisi ai nostri anni migliori, alle notti d’estate, al ritorno di tutto ciò che reputiamo insostituibile»: a parlare così sono i Cara Calma, il quartetto bresciano - formatosi agli inizi del 2017 - che vede insieme Riccardo Taffelli voce e chitarra, gli ex My Breathing Harmony Cesare Madrigali (chitarra) e Fabiano Bolzoni (batteria, un passato pure nei Koen), per finire con il bassista Gianluca Molinari, già negli Upong This Dawning. «Giovani ancora», nuovo singolo della band, sarà online sui digital store da oggi; nell’occasione, abbiamo rivolto qualche domanda a Molinari.

Gianluca, nel vostro primo album vi alzavate «Sulle punte per sembrare più grandi», ora rivendicate il vostro essere «Giovani ancora». Come mai?
Beh, quel disco risale a un paio d’anni fa e rispecchiava il nostro sentire di allora. Oggi, anche in ragione del momento particolare che tutti stiamo attraversando, rivendichiamo il nostro diritto alla spensieratezza, alle serate tra amici e - spero di non essere frainteso - agli assembramenti.

Il brano (un rock energico a tutte chitarre) suona molto professionale, e non dev’essere un caso che non sia accompagnato dal classico video made in lockdown, con i musicisti che si mostrano senza pudori nel loro privato...
Già, non è un caso perché abbiamo finito di registrare «Giovani ancora» poco prima che ci dovessimo tutti chiudere nelle nostre case, e per quanto riguarda il video, non andiamo molto d’accordo con Instagram, Facebook e streaming vari: quando saremo in grado di realizzare un clip come diciamo noi, lo faremo. E speriamo che succeda presto, come presto vorremmo riprendere a suonare dal vivo. Pur se per il momento sa molto di sogno.

Del resto, avete portato il vostro secondo lavoro «Souvenir» in giro per l’Italia in un tour di oltre cinquanta date...
A proposito, non è che per caso stiate già lavorando al terzo? In effetti sì, grazie al fatto che il nostro studio è la casa di Cesare, o viceversa. Anche se per il momento abbiamo solo scritto gli scheletri dei nuovi pezzi.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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