Buon compleanno Harry Potter, da 20 anni il mago più amato
Ci credete che sono già vent’anni? Era il 26 giugno 1997 quando «Harry Potter e la pietra filosofale», il primo libro della saga di J.K. Rowling che ha rivoluzionato il mondo del fantasy e della letteratura per ragazzi, entrò per la prima volta in libreria in Gran Bretagna. Per chi è cresciuto insieme alle avventure di Harry, Ron e Hermione e ne ha atteso smaniosamente il seguito ogni anno è una data che emoziona.
Oggi in tutto il mondo si celebra il ventennale della storia del maghetto con la cicatrice a forma di fulmine e gli occhiali rotondi che ha formato un’intera generazione di lettori e ha cambiato la vita dell’autrice.
Da un’idea nata durante un viaggio in treno da Manchester a Londra, nel 1990, fino alla sua creazione in un piccolo caffé di Edimburgo, «Harry Potter e la pietra filosofale» ha dato vita a un fenomeno globale. Da quel giorno è partita un’avventura che sarebbe diventata una saga in 7 volumi e avrebbe venduto 450 milioni di copie nel mondo, di cui 11 milioni in Italia. È stata pubblicata in 200 Paesi e tradotta in 79 lingue.
Si stenta a crederci oggi, ma il primo libro fu rifiutato da ben 12 editori prima di essere pubblicato da Bloomsbury, una casa editrice indipendente di Londra fondata nel 1986 da Nigel Newton, che ora prepara grandi festeggiamenti per il ventennale. Fra eventi, mostre, itinerari sui luoghi dei film, in Inghilterra oggi escono anche quattro nuove edizioni di «Harry Potter e la pietra filosofale», ognuna illustrata da uno degli stemmi delle quattro Case della Scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e Serpeverde.
Mille gli esemplari della prima edizione ricercatissima dai collezionisti pronti a pagarla a peso d'oro. In Scozia l'ufficio del turismo ha messo a punto un itinerario sul fenomeno letterario dell'ultima generazione: dal Balmoral Hotel e il caffe Elephant House di Edimburgo dove J.K. Rowling avrebbe scritto il primo e l'ultimo libro della serie. Tra celebrazioni e lezioni di Quidditch, i fan del maghetto potranno partecipare da ottobre a febbraio a un evento unico nella storia: una mostra sulle tradizioni magiche alla base dei sette volumi organizzata dalla British Library, la prima che la prestigiosa istituzione dedica a un autore vivente.
In Italia fu la casa editrice Salani a cogliere la portata strepitosa del mondo magico di Harry Potter e se ne aggiudicò i diritti, pubblicando il primo volume un anno dopo, il 29 maggio 1998. E fu boom a tempi record anche nel nostro Paese.
Anche il mito intorno alla genesi di «La pietra filosofale» ha supportato il successo mondiale della saga, che per l’autrice ha coinciso con un riscatto sociale ed esistenziale. Scritto negli anni intercorsi tra il matrimonio e il divorzio dal giornalista portoghese Jorge Arantes - dal quale la Rowling ha avuto la prima figlia Jessica, nel 1993 -, al momento dell’esordio la scrittrice era sola, disoccupata, con una bambina piccola e scriveva al bar sotto casa, a Edimburgo, perché non aveva soldi per pagarsi il riscaldamento.
Joanne Rowling, vero nome della scrittrice, che su consiglio del suo primo editore ha usato lo pseudonimo letterario JK Rowling per far credere che «La pietra filosofale» fosse stata scritta da un uomo, è nata il 31 luglio 1965 in un sobborgo di Bristol da una famiglia di modeste origini. Ha cominciato a scrivere a sei anni ed è diventata celebre e più ricca della regina Elisabetta con «Harry Potter», terzo libro più venduto al mondo dopo la Bibbia e il «Libro rosso» di Mao.
Le parole magiche e gli animali fantastici, le scope volanti, i mondi paralleli e confinanti con quello dei Babbani (i non-maghi), sono entrati nel linguaggio e nell'immaginario della generazione di Harry Potter, quella dei lettori che adesso hanno fra i 19 e i 30 anni. Ma l'attrazione continua anche per i bambini di adesso, grazie alla pioggia di gadget tra libri e film - il primo della Warner è uscito nel 2001 con Daniel Radcliffe - generati dalla pottermania.
L'uscita di ogni volume è stata un evento superatteso con notti bianche nelle librerie. Basta ricordarsi che a Brescia, alla vigilia dell’uscita di ogni sequel, la libreria Colibrì in via San Bartolomeo accoglieva i piccoli e grandi lettori in serata, proponendo una serie di letture tratte dalla saga in attesa della mezzanotte. Quasi un rito preparatorio, pieno di suspense vibrante, finché, allo scoccare dei dodici rintocchi, i librai aprivano i pacchi contenenti le copie del preziosissimo volume fresco di stampa, dando il via a una notte di lettura appassionata.
Giocando con i numeri, il focus di oggi va alla classe 1991, conquistata da «Harry Potter e la Pietra Filosofale», uscita quando i bambini di allora stavano imparando a leggere. Molti di loro hanno divorato l'ultimo volume e pianto quando il sipario è calato all'età di 17 anni, proprio come Harry, Ron e Hermione ne «I doni della morte». Uno studio del 2014 ha scoperto che i teen-ager che si indentificavano nel piccolo mago hanno più tolleranza verso la diversità, mentre nel 2016 un'altra ricerca ha trovato meno propensione tra loro a votare Donald Trump. Per i ricercatori i piccoli lettori cresciuti nell'era del terrorismo (erano alle elementari quando gli aerei di Al Qaeda distrussero le Torri Gemelle tra «Il Calice di Fuoco» del 2000 e «L'Ordine della Fenice» del 2003) hanno conservato una traccia di quel mondo in cui bene e male sono nettamente distinti e al contempo viene mostrato il grigio che c’è in ogni essere umano.
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