La domus e le terme dell'Istituto Arici
Proprio a poche decine di metri dal Foro romano sorgeva una domus che gli archeologi hanno datato come risalente al I secolo a.C. I resti dell’abitazione, che già la collocazione centralissima rivela abitata da figure di rango sociale elevato, sono stati scoperti negli Anni Sessanta nel corso dell’intervento di realizzazione della palestra dell’Istituto Arici, che ha sede, assieme all'Università Cattolica, all'interno di Palazzo Martinengo dell'Aquilone.
La casa romana presenta molteplici materiali che ben concorrono a distinguere gli ambienti più in vista da quelli riservati alla servitù. Tra i primi è la sala di rappresentanza della quale è stato recuperato il solo mosaico pavimentale rinvenuto. La casa era munita anche di un cortile porticato.
La domus – detta ariciana – fu demolita e le strutture murarie parzialmente riutilizzate nel corso del III secolo d.C. per la realizzazione di un complesso termale. I resti di quest’ultimo sono stati recuperati dagli archeologi negli strati di terreno sovrastanti quelli più risalenti della domus stessa. Oltre al classico impianto detto «ipocausto», impiegato nelle terme per garantire le elevate temperature richieste da un calidarium, un portico e altri ambienti corredati, oltre che di medolo e marmo di Botticino – pietre locali – di lastre marmoree e mosaici, documentano il prestigio che anche questo edificio centralissimo doveva assumere.
Sorgendo accanto al Foro romano, le terme che per i romani non era mero luogo di igiene personale, ma di ritrovo e socialità, ne faceva con buona probabilità uno degli edifici pubblici più frequentati della Brixia del III secolo d.C.
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