Cultura

Blanco è il terzo bresciano a vincere Sanremo

Il diciottenne di Calvagese centra uno storico successo. Prima di lui Francesco Renga nel 2005 e Fausto Leali nel 1989
Blanco e Mahmood - © www.giornaledibrescia.it
Blanco e Mahmood - © www.giornaledibrescia.it
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Un successo annunciato, una cavalcata trionfale verso la vittoria. Blanco, il diciottenne di Calvagese della Riviera, arriva all'incoronazione sanremese insieme ad Alessandro Mahmood, un trionfo centrato prima di lui solo da Francesco Renga nel 2005 e da Fausto Leali in coppia con Anna Oxa nel 1989.

Ripercorriamo a ritroso la storia del festival a impronta bresciana. 

2005: Angelo di Francesco Renga vince a Sanremo

Paolo Bonolis guarda Antonella Clerici e proclama il vincitore del Festival: Francesco Renga. Le telecamere inquadrano Ambra Angiolini, all'epoca sua compagna, sorridente e raggiante. Poi l'esibizione finale. 

Francesco Renga - Angelo - Live @ Sanremo 2005

«Trionfa la voce dell«Angelo» bresciano. Così, invece, titolava il Giornale di Brescia del 6 marzo 2005, all’indomani della memorabile vittoria. Angelo infatti fu il brano che lo portò sul gradino più alto, un testo scritto per la nascita della figlia Jolanda, nata solo un anno prima.

 

Non era la prima volta che Renga si esibiva sul palco dell'Ariston: con i Timoria, nel 1991, aveva vinto il premio della critica della sezione "Giovani", a cui si era ripresentato nel 2001; nel 2002 tornò a Sanremo, questa volta nella categoria Big. Solo nel 2005 però riuscì a trionfare.

Un brano inossidabile, scritto insieme a Maurizio Zappatini e inserito poi nell'album Camere con vista. Qui Renga si rivolge ad una figura celeste, chiedendole di prendersi cura della giovanissima figlia, ancora inconsapevole dei mali del mondo. Lo stesso Francesco racconterà poi che il suo speciale talismano, da sfiorare con il pensiero quando sente il bisogno di incoraggiamento, è il volto della madre.  «Quando ho scritto quella canzone, pensavo a lei e nasceva la mia prima figlia».  

Non è un caso che lo stesso brano così carico di speranza verso il futuro sia stato scelto da Renga come una carezza benaugurale alla sua città, segnata dal Covid. L'anno scorso, insieme ad Ambra, Francesco si è mobilitato per portare sostegna alla raccolta fondi del comune di Brescia a favore delle persone rimaste in difficoltà economica a causa della pandemia. Un suo contributo fu anche un nuovo video di Angelo - il primo fu girato all'interno del Castello di Torri del Benaco, sulla sponda veronese - in Brescia è la città svuotata dal coronavirus, deserta e silente.

Francesco Renga, il video di Angelo dedicato a Brescia

1989: Ti lascerò di Fausto Leali e Anna Oxa vince Sanremo

Per il Giornale di Brescia la coppia di cantanti è «la più bella del Festival» in quella trentanovesima edizione della kermesse che fu ribattezzata dei figli d'arte. I presentatori furono, infatti, Rosita Celentano, Paola Dominguin, Danny Quinn e Gianmarco Tognazzi. E, sembra un'era fa, movimentata da Beppe Grillo e dal Trio.

Ti lascerò è scritto da Franco Fasano, Fausto Leali, Franco Ciani, Fabrizio Berlincioni e Sergio Bardotti, cantato dallo stesso Leali ed Anna Oxa, fu il terzo singolo più venduto fra quelli presentati in quell'edizione del Festival (all'epoca c'erano , dopo Esatto di Francesco Salvi e Vasco di Jovanotti.

Oxa e Leali in Ti lascerò, Sanremo 1989

Nato a Nuvolento nel 1944, Leali è riuscito a fare della passione per la musica beat e la scuola blues la sua vita, guadagnandosi fin da giovane l'appellativo di «Nero bianco», per via della voce: il primo soulman italiano. Il grande successo del cantautore bresciano è nel 1966 con la canzone «A chi», che gli aprirà le porte anche oltreconfine. Numerosissime le sue presenze al Festival di Sanremo, a partire dal '68 con «Deborah» fino al 2009 con «Una piccola parte di te» arrivata quinta.
 

Curiosità: in quell'anno ci fu l'unica partecipazione di Jovanotti - che quest'anno è tornato sul palco con Gianni Morandi per il quale ha scritto il brano Apri tutte le porte - con Vasco (che suscitò clamore, in quanto il testo fu erroneamente interpretato come una critica mossa a Vasco Rossi). Accanto a Jova anche Gino Paoli, che all'epoca era un deputato, eletto nel 1987 nelle liste del PCI. Sembra uno scherzo del destino, ma è proprio di Gino Paoli la canzone scelta da Blanco e Mahmood - Il cielo in una stanza - per la serata cover.

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