Cultura

Auguri a Snoopy e Charlie Brown: i Peanuts compiono 70 anni

La prima apparizione del fumetto è datata 2 ottobre 1950, l'ultima arrivò nel febbraio del 2000
Snoopy e Charlie Brown festeggiano 70 anni sul profilo Twitter ufficiale dei Peanuts (@Snoopy)
Snoopy e Charlie Brown festeggiano 70 anni sul profilo Twitter ufficiale dei Peanuts (@Snoopy)
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Tanti auguri Charlie Brown. Buon compleanno Snoopy, felicitazioni a Linus, a Shermy e a Patty. I Peanuts compiono 70 anni. Settanta candeline da spegnere per un fumetto divenuto un cult.

Un'età che però tradisce la modernità e la vitalità di personaggi che oggi, nell'era dei social, variati in meme, stanno vivendo una seconda giovinezza. Una nuova primavera per quella geniale invenzione di Charles Shulz, disegnatore del Minnesota, dal dna mezzo tedesco e mezzo norvegese. E dire che il titolo del fumetto, imposto dallo United Feature Syndicate prima di sbarcare sui grandi quotidiani americani come il Washington Post o il Chicago Tribune, non piacque per niente all'autore, che definì Peanuts (termine scelto ad indicare nel teatro la sezione con i posti più economici), un nome ridicolo, incapace di magnificare la dote che Charles riteneva più predominante nelle strisce: l'umorismo. Ma tant'è.

Snoopy -  © www.giornaledibrescia.it
Snoopy - © www.giornaledibrescia.it

L'autore accettò il nome ma fu l'unica concessione. Per 50 anni ha disegnato le sue strisce senza la collaborazione di nessun altro fumettista, e volle stabilire, fissandolo nero su bianco nel suo testamento, che i suoi personaggi morissero con lui.

La prima apparizione del fumetto è datata 2 ottobre 1950, l'ultima arrivò nel febbraio del 2000, all'indomani della sua morte. In quell'occasione affidò al suo amato Snoopy le parole di commiato ai lettori. Orfani delle storie originali, i giornali statunitensi negli ultimi anni hanno pubblicato vecchie strip dando vita alla serie dei Classic Peanuts, mentre le ristampe dei libri continuano a riempire gli scaffali delle librerie. Anche se il fumetto, entrato di diritto nella cultura pop, come tutti i miti sopravvive ai propri creatori. I personaggi, che popolano questa non identificata periferia americana fatta di case basse con giardino e la cui vita ruota attorno ad una scuola elementare, sono diventati immortali quanto iconici.

Il protagonista rimane Charlie Brown, nove anni e mezzo, dalla nomea di «loser», perdente dal piglio testardo, mediocre negli studi nonostante l'impegno, rigoroso quanto scadente nel suo gioco preferito, il baseball. Della sua squadra ne è il perno ma allo stesso tempo è uno dei giocatori più modesti, e quando il destino gli sorride la sua sensibilità non gli permetterà di vivere a pieno il momento.

«Abbiamo vinto la prima partita del campionato... Non riesco a crederci! Chissà come si sentono quelli dell'altra squadra... Non lo so... Quando perdiamo, sono disperato... quando vinciamo, mi sento in colpa» dirà in una striscia.

Attorno a Charlie si muovono una lunga serie di personaggi dalle storie, le vicissitudini e le indoli più differenti. Snoopy, beagle dalla grande personalità, non a caso è divenuto uno dei personaggi più noti nella storia dei fumetti dell'intero pianeta. Poi Shermy, la vecchia «spalla» di Charlie, scomparso da qualche decennio dalle strisce. Cosa che non è accaduta a Schroeder, bambino dalla passione per il suo pianoforte giocattolo.

Poi ci sono personaggi divenuti simboli della cultura pop come Linus, l'amico di Charlie che mai si separa dalla sua coperta, o Lucy lunatica e a volte intrattabile sorella maggiore di Linus. Come dimenticare Pip Pen, il bambino più sporco della comitiva che della sua incuria e del suo luridume va letteralmente fiero, o ancora di Sally Brown, sorella minore di Charlie Brown e innamoratissima di Linus. E poi Piperita Patty, capitana della squadra di baseball e amica del cuore di Charlie, senza dimenticare Woodstock, uccellino giallo amico di Snoopy e di Franklin, altro amico di Charlie Brown. Attorno ai personaggi principali altri comprimari, una moltitudine di tipi dalle piu' svariate inclinazioni e dai ruoli più o meno definiti e che hanno affollato le strisce. Sostanziando le storie, rendendo alcuni dei soggetti disegnati da Shulz campioni di filosofia, maestri di vita di una esistenza semplice quanto regolare. E soprattutto attualissimi. Ancora in loro non si avverte il peso degli anni. Anzi. 70 e non sentirli! Perchè i Peanuts non sono mai invecchiati. «Ricordati- disse d'altronde un giorno il saggio Snoopy - noi non invecchiamo, maturiamo!»..

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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