Cultura

Ambra premiata a Riccione. La domanda su Allegri inevitabile

Cinéciak d'oro come best comedian femminile dell'anno. Come prevedibile, nell'incontro con i giornalisti, è arrivata la domanda su Allegri
Ambra Angiolini a Riccione (Foto IoDonna)
Ambra Angiolini a Riccione (Foto IoDonna)
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Oggi, a 40 anni «conosco la mia natura, non la combatto più, cerco qualcosa di diverso che possa fare la differenza».

Parola di Ambra Angiolini, una delle protagoniste a Riccione della nona edizione di Ciné - Giornate di cinema. Martedì ha ricevuto il Cinéciak d'oro come best comedian femminile dell'anno per La verità vi spiego sull'amore e ieri ha presentato le prime immagini insieme al regista Alessio Maria Federici, e al coprotagonista Pietro Sermonti, della commedia Terapia di coppia per amanti, tratta dal libro omonimo di Diego de Silva in arrivo in sala a ottobre con Warner.

Come prevedibile, nel doppio incontro con i giornalisti, è arrivata anche la richiesta di un suo commento sul rapporto con l'allenatore della Juve Massimiliano Allegri: l'attrice non ha perso la sua flemma e diventando seria, dopo un attimo di silenzio, ha risposto semplicemente «no». L'indiscrezione sulla nuova coppia l'ha tirata fuori Chi, anche se Massimiliano Allegri non è nuovo a colpi di scena sentimentali.

 

È stata invece più loquace sul film di Federici, in cui lei e Sermonti interpretano due amanti, Viviana e Modesto, che dopo un paio d'anni da anni da amanti, sono in crisi, e pur di non lasciarsi, finiscono in terapia con un analista (Sergio Rubini) che come i suoi due pazienti, ha un'amante a sua volta.

«Avevo letto il libro quando è uscito e avevo pensato di trarne uno spettacolo teatrale - spiega Ambra -. Quindi sono stata felicissima quando Alessio mi ha offerto la parte nel film. Mi aveva colpito il modo di raccontare argomenti che si conoscono da punti di vista diversi, c'è una sensazione di libertà e scorrettezza che può essere la chiave della felicità. Quello dei personaggi è un mondo che non rappresenterà la soluzione, ma è unico, forse più vicino all'amore. Nel film dimentichi il giudizio, finisci per stare dalla parte di chi non ti aspetti, non è la solita storia che ci raccontiamo fra noi donne». Federici, aggiunge l'attrice, che aveva già lavorato con lui in Stai lontana da me, «è un regista che amo da pazzi e che ha ancora molto da farci vedere».

Il premio a Riccione arriva per Ambra a pochi giorni dal riconoscimento speciale ai Nastri d'argento andato a regista e interpreti di 7 minuti di Michele Placido: «La commedia è più rumorosa, per fare un film come quello di Michele ci vuole più coraggio, perché sai che difficilmente troverai spazio nelle sale. Per questo lo abbiamo sostenuto andando a parlarne nei cinema».

È fresco per lei anche un ritorno alla musica dopo 20 anni, con una nuova versione del suo brano, scritto da Riccardo Sinigallia Io, te, Francesca e Davide (inciso la prima volta nel 1998), stavolta in duetto con Syria.

 

 

Syria - Io Te Francesca E Davide ft. Ambra Angiolini

«So che molti hanno avuto paura, ma potete stare tranquilli, non è un ritorno a cantare. Semplicemente a 40 anni penso di potermi divertire con tutto quello che ho fatto senza timore e imbarazzo. Nel video ho anche ballato. E mio figlio di otto anni l'altro giorno è venuto da me tutto contento per dirmi che eravamo seste nella classifica virale, sono soddisfazioni».

Quindi niente nuovo album? «Potrei farlo solo con la voce di un'altra, come facevo da piccola», risponde ironica. Un altro ruolo inedito glielo ha affidato Pupi Avati nel film tv per Rai1, Il fulgore di Dony, sulla storia d'amore di due 15enni: «Faccio la madre della protagonista, a questa età arriva anche quello. Pupi mi ha cazziato molto sul set, voleva che parlassi più sottotono e aveva ragione. Uno dei miei problemi quando ero giovane era non avere una voce forte e quindi è un aspetto su cui ho lavorato. Lui ha individuato una mia fragilità e questo mi ha mandato in crisi, com'è giusto che sia nel rapporto con un regista, è la maniera per migliorare»

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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