Garda

Ciclopedonale del Garda: istruzioni per l’uso

Il percorso è aperto a pedoni e ciclisti, fissato un limite di velocità di 10 chilometri orari
A passo lento. L’invito è a percorrere la passerella a velocità limitata
A passo lento. L’invito è a percorrere la passerella a velocità limitata
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Vista l’eccezionale valenza paesaggistica della pista, una passerella sospesa fissata alla montagna grazie ad un’ardita progettazione ingegneristica e geologica, è facile prevedere che il percorso sarà subito preso d’assalto sda turisti e gardesani, cicloamatori e camminatori, curiosi e appassionati. Ecco, dunque, le istruzioni per l’uso della nuova pista.

 

1. Procedere con calma

Diciamo subito che non si tratta di un velodromo per agonisti del pedale. Non è una pista dove poter sfrecciare a tutta birra come al Giro d’Italia, inscenare gare di velocità o azzardare sorpassi. È una passeggiata aperta a tutti, anche ai pedoni, una ciclopedonale dunque, pensata soprattutto per famiglie con bambini al seguito e villeggianti in relax. È insomma un percorso a supporto del turismo slow, da percorrere senza fretta, godendosi metro dopo metro il grandioso panorama che ci si trova davanti, la distesa delle acque gardesane e, di là dal lago, l’imponente e austera mole del monte Baldo.

Su questo aspetto l’Amministrazione comunale di Limone è chiara e non transige, tanto che il sindaco Franceschino Risatti ha già annunciato di voler porre sulla pista il divieto di superare i 10 km orari. Nessuno si metterà a misurare la velocità dei ciclisti con l’autovelox, ma il messaggio è chiaro: sulla pista non si corre, si procede con calma e cautela, nel rispetto di tutte le categorie di utenti. Normalissime regole di buon senso, insomma. In ogni caso, per evitare problemi, quanto meno nel primo periodo di apertura sulla ciclovia sarà garantita la presenza costante di un agente della Polizia locale.

 

2. Parcheggio intelligente? Ecco dove lasciare l'auto

Come raggiungere la pista? Chi arriverà a Limone in macchina dovrà lasciare l’auto nei parcheggi pubblici del centro, in via Caldogno o sul lungolago Marconi, e da qui proseguire con la bici o a piedi. La pista sarà aperta anche in orario serale, per suggestive pedalete al chiaro di luna. Il percorso a sbalzo è infatti illuminato da luci a led segna passo, integrate all’interno dei montanti del parapetto a lago, con proiezione verso monte. Questa soluzione consente di utilizzare il percorso anche nelle ore serali senza però determinare un eccessivo inquinamento luminoso, sia per l’orientamento dei led, sia per la limitata potenza degli stessi.

 

3. Dietrofront

Cosa fare una volta raggiunto il limite nord della ciclovia? La pista a sbalzo termina al confine con Riva del Garda e la Provincia Autonoma di Trento, all’altezza del monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale a lato della 45 bis. Chi vorrà proseguire pedalando verso Riva potrà farlo liberamente immettendosi sulla Gardesana Occidentale, anche se, visti la presenza di gallerie e il traffico intenso di queste settimane, la Statale 45 bis non è propriamente un percorso sicuro per le due ruote a pedali. Meglio, dunque, fare dietrofront e godersi nuovamente il tratto a sbalzo, fino al centro di Limone. Lo stesso vale per chi raggiunge il limite sud della pista: non esistono percorsi dedicati verso Tremosine e Tignale. Anche in questo caso, chi volesse continuare, potrà farlo pedalando a proprio rischio sulla Gardesana (in tal caso meglio dotarsi di luci per i tratti in galleria).

 

4. Connessione

In ogni caso, il percorso limonese, anche se non ancora connesso ad una rete più ampia, ha già una sua dignità. Il nuovo tratto si collega a quello inaugurato nel 2013, che parte da località Nanzel, al confine sud del paese, per scendere poi in fregio alla spiaggia e infine risalire ad affiancare la Statale Gardesana fino a Capo Reamol, dove comincia la nuova pista a sbalzo. Affrontando l’intero percorso è possibile percorrere, tra andata e ritorno, un tragitto di una dozzina di chilometri.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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