Storie

UN AMORE ALL'ALTEZZA

Regia: Laurent Tirard
AA

Regia: Laurent Tirard
Con: Jean Dujardin, Virginie Efira, Cédric Kahn, César Domboy, François-Dominique Blin, Eléa Clair, Adonis Danieletto, Lionel Mur, Stéphanie Papanian, Pascal Tantot, Myriam Tekaïa
Genere: commedia
Distribuzione: Lucky Red/Koch media

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Chissà come mai le commedie francesi hanno uno charme ed un’eleganza che quelle italiane non possiedono anche quando cercano di farlo. Considerazione che viene spontanea vedendo “Un amore all’altezza” (in realtà il titolo originale è migliore e più consono: “Un homme à la hauteur”. Un uomo all’altezza) ora reperibile in videoteca e che una sbirciatina, a parte i fanatici dell’action, la merita. Lo spunto è originale, non però la vicenda perché si tratta del remake dell’argentino “Corazón de León” di Marcos Carnevale, il quale per altro era un melodramma con tanto di qualche scena madre, ma che è stato “tradotto” in versione romantico sentimentale da Laurent Tirard, sinora regista di film definibili per famiglia anche se non privi di una certa intelligenza e di un secondo livello di lettura meno banale: “Il piccolo Nicolas e i suoi genitori”, “Asterix e Obelix: Al servizio di Sua Maestà” e “Le vacanze del piccolo Nicolas”. E che qui non si limita a voler divertire, ma intende anche far riflettere su condizionamenti sociali e pregiudizi, sulle difficoltà della gente normale nel trattare le persone affette da qualche handicap. In questo caso l’altezza. Abbiamo infatti Diane (Virginie Efira, bella e brava attrice già apprezzata entertainer tv e passata al cinema nel 2010), bella e affermata donna avvocato in crisi con il marito, con cui divide lo studio legale e da cui si è separata non senza qualche conseguenza, che proprio dopo un litigio al ristorante con l’ex-consorte se ne è andata dimenticando sul tavolino il cellulare e che riceve una chiamata da tal Alexandre, persona gentile dalla voce suadente il quale le dice di averlo trovato e la invita a un caffè per consegnarglielo. Lei ci va incuriosita e la sorpresa che ha è che Alexandre (Jean Dujardin, l’attore vincitore di Oscar, Golden Globe e premio di Cannes come protagonista di “The artist” che conferma la sua classe)  è sì un architetto affermato, ricco di charme e carisma oltre che di euro (ma ciò lo si saprà solo più tardi), però è alto solo 1 metro e 36 centimetri. Una divagazione: se un difetto il film lo ha, è che gli effetti speciali sono talora abborracciati, diciamo sin troppo artigianali e Dujardin, che supera il metro e 80 nella vita viene “ridotto” in modo non sempre credibile e  talora un po’ difforme, ossia sembra a tratti più alto del dichiarato, ma in fondo si tratta di un’inezia. È affascinante Alexandre, disinvolto con la sua condizione, intelligente, piacevolmente autoironico che la fa sentire a suo agio, tanto da far accettare a Diane la proposta di fare con lui un’esperienza singolare e adrenalinica: un tuffo nel vuoto da un aereo con il paracadute che la rende felice e orgogliosa. Insomma, la simpatia si tramuta in confidenza venata di affetto e di risate, lei sente sempre più il bisogno di incontrare quest’uomo, diverso e non gretto come il marito che ha avuto, anzi generoso, amato e stimato da tutti e con un figlio (altissimo e bello) che lo adora.

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Però quello che era partito come un rapporto e quasi impetuoso, specialmente da parte di lui, viene via via frenato e modificato dalle difficoltà anche serie del “cosa ne pensano gli altri” e lei è assalita dal dubbio se sia veramente amore, nota che la coppia suscita curiosità e magari anche risatine negli altri e il problema dell’essere verso l’apparire diventa centrale mentre Alexandre le chiede sempre più spesso se vuole continuare. Insomma, l’amore c’è , ma resisterà agli sguardi e ai commenti persino maligni degli altri? Funziona bene la prima parte è molto bella, poi “Un amore all’altezza” prende un po’ a girare a vuoto  e per farlo finire deve ricorrere a una simil-Bridget Jones e a comprimari psicologicamente solo abbozzati alcuni dei quali così saggi da sfornare consigli che sanno di conigli che il prestigiatore cava dal cappello come la segretaria ficcanaso dello studio legale Coralie che sin dall’inizio del film non sembra brillare per sensibilità, ma poi spiazza tutti parlando con franchezza al suo capo e mostra di averla capita più di altri. Consigli che fanno sì che, in una sorta di fiaba capovolta, stavolta sia la principessa dalle bionde chiome costretta a superare una prova d'amore per ottenere la mano del principe ranocchio… Insomma, una commedia molto divertente che però non perde mai di vista umanità, dignità e tatto e con due eccellenti e convinti protagonisti. Disponibile in dvd e in blu ray in una buona edizione, ma che ha però il solo trailer per extra.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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