Tra guerra e rinascita: ora la storia di Mènega è testimonianza per tutti
L’incontro e l’amicizia tra una giovane alle prime esperienze sociali e politiche e un’anziana con molto storia da raccontare. Le parole di quest’ultima che, davanti agli occhi della prima, dispongono capitoli del vissuto locale e di orizzonti più ampi, poi tradotti in appunti avidamente raccolti perché nulla si perda. E che oggi alimentano le pagine del libro «Storia di Mènega. A Botticino dal 1910 al 1960» della botticinese Marinella Rossi, bibliotecaria oggi in pensione.
La genesi
«È nato tutto anni fa - ripercorre l’autrice - quando, ventenne, ho conosciuto Mènega de Ambrös, Domenica Arici, classe 1904. Io mi davo da fare con l’attività socio-politica e lei, settantenne, cominciò a raccontarmi della sua vita, del padre che, autodidatta, aveva imparato a leggere e scrivere insegnandolo anche a lei, poi andata alla scuola per analfabeti gestita dai socialisti dell’epoca. Tra foto e documenti mi parlava della guerra, della rinascita che ne seguì, del suo impegno con i bimbi, nutrito da poesie di Rodari e spettacoli teatrali. E io, appassionata di storia, ne ero affascinata, annotavo tutto».
Il materiale raccolto, tra cui la pergamena con cui a Mènega si riconobbe il contributo alla lotta nazionale di liberazione contro fascismo e nazismo, è sempre stato un chiodo fisso, ma università, lavoro e famiglia lo avevano messo da parte.
Poi l’isolamento per il Covid e il pensionamento hanno creato i presupposti per riprendere gli appunti: «Li ho approfonditi facendo ricerche all’Archivio di Stato e interrogando altre persone». Così la storia ha preso forma con la voce di Mènega, ma non solo, passando per conflitti mondiali, manifestazioni dei pacifisti di Mattina, fascismo, Resistenza e liberazione ripercorsi con accadimenti locali, voto alle donne e rinascita: «Racconto quanto successo a Botticino, l’entusiasmo di ragazzi che, in una baracca servita agli sfollati presa a Brescia e poi portata in via San Nicola e sistemata, promossero attività ricreative, e il ruolo di Mènega con i più piccoli, i suoi pionieri, con i quali incontrò Rodari, in città; il suo fare aiutata da un gruppo di donne». Per una visione al femminile completata di altre testimonianze.
In paese
Poi il libro si arricchisce di una parte più letteraria che affronta la Seconda Guerra Mondiale con Rigoni Stern, Revelli e Levi, quindi si conclude guardando a un noce, la cui ombra aveva protetto la baracca prima citata e la rinascita della voglia di vivere. Per un volume (edito da Gam, disponibile in tabaccherie e cartoleria del paese) che è memoria e storia.
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