Suor Chiara Pietta: «Ho visto la Fede profonda e forte»

Scorrendo l’elenco dei Paesi nei quali sono attive missioni si trovano nomi insospettabili come Usa, Inghilterra o Portogallo. Cosa ci fanno lì dei missionari? Lo spiega bene suor Chiara Pietta dell’Istituto delle suore maestre di S. Dorotea fondate da don Luca Passi che è stata 15 anni in Albania ed è tornata tre anni fa: «Sono stata a Suç, nel distretto di Mat – racconta – per me è stata la prima esperienza dopo tre mesi in Colombia».

«L’Albania dista pochi chilometri dall’Italia, ma per certi aspetti è molto diversa: c’è sicuramente una cultura europea che, però, si mischia a quella della dominazione turca e a quello che ha portato il regime Hoxha». E spiega: «C’è una tradizione musulmana o cristiana, ma si tratta, appunto, di tradizione. Molti non sono praticanti perché il regime lo vietava».

Ecco che, in questo ambiente, a prevalenza musulmana, suor Chiara ha «imparato moltissimo»: «Ho visto e sperimentato la Fede semplice, profonda e forte degli anziani che hanno anche cercato, negli anni nei quali non era permesso, di ritrovarsi di nascosto per recitare il Rosario. Per me è stato un dono molto grande, ho avuto la percezione di tornare all’origine della mia Fede».

Nel villaggio musulmano di Burrel, dove hanno abitato nei primi 4 anni, le suore hanno aperto un centro diurno per bambini, molti dei quali poveri. «All’inizio i musulmani non sapevano nemmeno cosa fossero le suore, ci chiedevano anche se fossimo sposate o avessimo figli – racconta –, c’è voluto un po’ di tempo e di osservazione reciproca, poi hanno colto che il nostro impegno era stare con loro e offrire opportunità ai loro figli ed è nata una fiducia reciproca».