Che cos’è la skincare coreana e come ha conquistato anche Brescia
«Voglio una pelle splendida» cantavano gli Afterhours nel 1997. Trent’anni dopo il titolo di una canzone che inneggiava al sacrosanto diritto di poter essere un po’ più superficiali, spensierati, per avere meno preoccupazioni per la testa – e, quindi, meno rughe – si è trasformato in un imperativo letterale. La pelle splendida, oggi, è la sempre più desiderata, sia dalle teenager sia dalle donne più mature: «glass skin», frutto di un viso curato e idratato a tal punto che è in grado di risplendere di luce propria. Ma come ottenerla?
La skincare coreana
Uno dei metodi attualmente più in auge tanto tra le persone comuni quanto tra i content creator e le star è la skincare coreana, un vero e proprio rituale di bellezza che consiste, a seconda della scuola di pensiero, in dieci o più passaggi da effettuare in un ordine ben preciso. Si parte con l’imprescindibile detersione, semplice o doppia, per poi passare allo scrub o al gommage a seconda del tipo di pelle. A quel punto l’epidermide è pronta per accogliere e far penetrare olii, essenze, sieri e maschere.
La Korean skincare routine è diventata nota al grande pubblico mondiale con la pubblicazione, nel 2015, del libro «The Little Book of Skin Care: Korean Beauty Secrets for Healthy, Glowing Skin» di Charlotte Cho. Da quel momento, come ormai accade per la quasi totalità delle cose che salgono alla ribalta, le piattaforme social come Youtube, Instagram e TikTok hanno contribuito a spargerne la conoscenza in ogni angolo del pianeta.
I video e i reel di persone che detergono, «scrubbano» e idratano la pelle del viso si sono moltiplicati e oggi è quasi impossibile aprire un social e non trovarsi davanti una ragazza o un ragazzo che seguono uno dei protocolli dell’antico rituale di bellezza e cultura made in Corea del Sud.
La dinastia Joseon
Qui la skincare è effettivamente presa molto sul serio da tutta quanta la popolazione sin da tempi remoti, a partire in particolar modo dal regno Goryeo (935-1392). Tuttavia è durante la dinastia confuciana Joseon (1892-1897) che la cura dell’aspetto esteriore inizia a diffondersi con decisione, specialmente tra le classi più abbienti.
Più di recente al fiorire dell’industria cosmetica coreana ha contribuito in maniera determinante la legge, emanata nel 1961, che vietava la vendita di prodotti esteri. Da quel momento la Corea del Sud è diventata un grande laboratorio di cosmesi caratterizzato da una sperimentazione continua da cui sono scaturite una scoperta e una formula dietro l’altra.
Gi Korean Beauty
«L’industria cosmetica coreana ama formulare con ingredienti che non sono creati in laboratorio ed è sempre alla ricerca di quello più innovativo: sono loro che hanno lanciato l’uso della bava di lumaca in cosmesi, inoltre hanno una flora ricchissima e tante varietà autoctone differenti dall’occidente, dalla centella asiatica alla pulsatilla coreana passando per il poligono del Giappone (He Shou Wu) e il pepe del Sichuan» spiega Giedre Zilinskaite.
Quarantanove anni, lituana ma residente in Italia da oltre un ventennio, Giedre è la prima imprenditrice ed estetista ad aver aperto in città, in via Milano 98, un negozio fisico – «Gi Korean Skincare» – dove, oltre a vendere i prodotti coreani da lei selezionati personalmente in Corea, fa consulenza per la skincare ed effettua personalmente in cabina trattamenti corpo e viso.
Da Seoul a Brescia
La sua avventura è iniziata all’incirca cinque anni fa durante un soggiorno nel suo paese d’origine. In Lituania Giedre va da quella che è sempre stata la sua estetista, che le fa un trattamento coreano e le illustra i benefici di questa pratica. Lei ne rimane profondamente affascinata e, tornata in Italia, inizia a informarsi, a leggere e a guardare video. «Qui a Brescia non se ne parlava ancora – racconta –. A quel punto mi è venuta un’idea: perché non iscrivermi a un corso direttamente nella patria della k-beauty per specializzarmi e portarlo nella mia città?».
Di lì a poco la donna vola a Seoul, dove in una accademia segue un corso intensivo di 10 giorni che le fornisce le basi da cui partire. Nella capitale della Corea del Sud fa ritorno qualche tempo dopo – era l’inizio del Covid – per approfondire la conoscenza dei prodotti e stringere i primi rapporti con i fornitori. Il coronamento del suo sogno arriva a dicembre 2023, quando inaugura «Gi Korean Skincare» al civico 98 di via Milano, negli spazi che una sua amica le mette a disposizione.
Era una scommessa, la sua. «Non mi sono pentita per niente, anzi – racconta –. Via Milano, al di là di tutto quello che si dice, ha un grande potenziale, non mi sposterei per niente al mondo e il negozio va bene, le clienti apprezzano e questo mi sprona a fare ancora meglio, ad affinare il servizio».
A questo proposito attualmente la titolare è alla ricerca di una figura che affianchi lei e un’altra professionista per i trattamenti in cabina. «Basta che abbia il diploma da estetista – spiega la 49enne –, per il resto le insegniamo tutto noi». A metà ottobre del 2024 ha inaugurato anche lo shop online, che al momento spedisce solo in Italia («ma stiamo valutando di estenderle anche all’estero») ed è gestito da Margherita Bertoni.
Giedre si commuove quando si ferma a pensare alla sua avventura imprenditoriale, che va di pari passo con quella familiare: «Quando hai vicino le persone giuste a sostenerti, che nel mio caso sono mio marito Rocco Summa e le mie figlie, i timori causati da chi ti dice di non aprire perché c’è crisi si dissipano: loro mi hanno regalato, in mezzo a tanta negatività, la positività giusta, quella che mi ha dato la spinta. Ora siamo una squadra vincente».
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