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Siccità: lasciate perdere l'erba, passate a dicondra e trifoglio

Per resistere al caldo, ai divieti e al caro bollette meglio scegliere piante che necessitano di meno acqua
Dicondra
Dicondra
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In questi giorni si parla molto di siccità. Tutti i giornali ne scrivono e nelle redazioni ci stiamo chiedendo come raccontare quella che è una vera emergenza. Ve ne sarete accorti anche voi che non piove da molto e anche se dalle vostre parti è successo sono stati pochi millimetri che non ristorano a lungo orti o giardini.

Il punto è: ora che si fa? Alcuni sindaci stanno emettendo ordinanze in cui vietano (o sconsigliano) di innaffiare gli orti, ma così i bilanci familiari già in bilico per la crisi economica e la pandemia  potrebbero avere il colpo di grazia finale.

Per quanto riguarda i giardini la scelta sembra essere più facile, ma non è esattamente così se ci si pensa bene. A parte il fatto che i giardini sono costati soldi, per l'acquisto delle piante, e fatica, della cura, a volte lì sono messe a dimora piante aromatiche (come rosmarino, salvia, erba cipollina, peperoncini o basilico) che si utilizzano in cucina.

Il risparmio dell'acqua non è certo un argomento che si esaurisce con un divieto, è sicuramente complesso, che parte dalle infrastrutture e finisce a casa, nelle abitudini personali. Ma si può fare qualcosa, e soprattutto con un effetto a lungo termine. Innanzitutto verificate che il tubo con il quale irrigate non perda (nel caso ne aveste uno mettete un recipiente dove gocciola e vi renderete conto di quanta acqua si spreca), date acqua non nelle ore più calde e scegliete piante che necessitano di meno acqua.

In particolare mi sento di sconsigliare l'erba: sì, avete letto bene. L'erbetta verde cresce benissimo in Inghilterra, e un motivo c'è: lì piove spesso e le temperature non sono certo quelle della Pianura Padana. Qui da noi potete scegliere tra miscele di semi che sembrano erba, ma sono ben più resistenti, ma io vi consiglio la dicondra, una bella fogliolina nana che non è troppo esigente (sia chiaro, è comunque da bagnare). Non pensate al prato sintetico però perchè il terreeno lì sotto non se la passerà bene (non apro capitoli su desertificazione, impoverimento del terreno, temperature e benessere degli animali che vivono nel sottosuolo). 

Se la seminate in questa stagione cresce in un lampo, ma è meglio aspettare temperature più miti, quindi settembre. Io la mischio a trifoglio e erba (anche perchè la semenza della dicondra è molto cara, ma si espande poi velocemente da sola), poi la natura farà il suo corso e una dette tre prenderà il sopravventi (di solito l'erba per prima per poi cedere il passo o alla dicondra o al trifoglio). Altro pregio della dicondra è che non piace ai passeri e ai merli e quindi non vi beccheranno buona parte del seminato.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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