Se l’amicizia tra bruco e farfalla diventa una favola in braille
«Ricorda sempre che ciò che ti rende strana o diversa non è necessariamente una debolezza, ma una forza».
È una delle frasi più belle contenute nel libro tattile tradotto in braille, che si intitola semplicemente «Favola» ed è stato realizzato nell’ambito del corso di «Operatore addetto all’inclusione scolastica di alunni con disabilità» promosso dalla scuola Rodolfo Vantini di Rezzato, con la cooperativa «Il Gabbiano» e l’Azienda consortile Brescia Est di cui Rezzato è capofila. Un corso finanziato dalla Regione all’interno del programma «Gol» e frequentato da 13 studenti (11 donne e 2 uomini) con 120 ore di didattica.
Alla presentazione del libro hanno partecipato Lara Vianelli, direttrice della Vantini, Virna Barbieri (Il Gabbiano), Giacomo Signoroni (Azienda Consortile Brescia est), la coordinatrice dell’intero progetto Dania Saccani e Sandra Inverardi, presidente dell’Unione ciechi a cui è stato fatto dono del libro. Con loro, in rappresentanza del Comune di Rezzato, ente fondatore con Botticino della scuola, c’erano i consiglieri Paolo Gares e Gabriella Marchina.
L’opera
Nel loro percorso formativo gli allievi, divisi in quattro gruppi, hanno affrontato da vari punti di vista la disabilità sensoriale, uditiva e visiva. Per quella visiva sono stati realizzati tre progetti.
Il primo è il libro che racconta una storia di amicizia tra un bruco e una farfalla. Un grande volume che già dal titolo può essere letto dai non vedenti proprio per i suoi caratteri in rilievo. Ogni pagina, poi, contiene caratteri braille e disegni in rilievo che permettono comunque una visione tattile. Una storia semplice ma efficace, come hanno affermato le autrici. Una storia che dimostra come pure il bruco, che sembra tanto diverso, alla fine si trasformi in farfalla, azzerando quella diversità che a molti faceva paura tanto da scansare l’insetto.
Il libro è stato realizzato in due copie: una è stata regalata alla presidente dell’Unione ciechi, l’altra sarà messa a disposizione dalla direttrice, insieme all’altro materiale prodotto, «quale risorsa didattica per la comunità rezzatese, in un’ottica di collaborazione», come evidenziato da Gares e Marchina.
Un gruppo ha lavorato sul senso dell’olfatto creando un «giardino di essenze, odori e sapori», che consente ai bambini di associare il profumo a una immagine felice e familiare. C’è stato poi un lavoro sul tatto con animali peluche. Infine l’ultimo gruppo si è dedicato alla disabilità uditiva: le sagome di bambini realizzate in cartoncino colorato hanno creato un coro muto che all’unisono, con la lingua dei segni, canta la canzoncina «Se sei felice tu lo sai...».
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