Cultura

Sanremo 2022, chi è Drusilla Foer

«Un’anziana soubrette»: ama presentarsi così la terza figura femminile prescelta da Amadeus per la terza serata di Festival
  • Amadeus sfila i guanti a Drusilla Foer
    Drusilla Foer a Sanremo
  • Drusilla Foer a Sanremo
    Drusilla Foer a Sanremo
  • Drusilla Foer a Sanremo
    Drusilla Foer a Sanremo
  • Drusilla Foer a Sanremo
    Drusilla Foer a Sanremo
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«Un’anziana soubrette». Ama presentarsi così Drusilla Foer, nome nato dalla mente di Gianluca Gori, 54 anni attore e scrittore, di cui sfoggia la fisicità ma che, in quanto a carattere, «non c’entra nulla».

«Sono la bandiera di ciò che penso, e penso tante, tante cose». Talento e autoironia, testa e cuore, stile e «croccantezza» di idee, Drusilla Foer sa che la sua presenza sul palco dell'Ariston ha suscitato interesse, curiosità, aspettative: «È diventata anche una responsabilità, ma non sono un soggettino che si sottrae alle responsabilità», scandisce con gli occhi che sorridono dietro i grandi occhiali, il volto incorniciato dalla chioma argentea.

  • La prima uscita di Drusilla al Festival
    La prima uscita di Drusilla al Festival
  • La prima uscita di Drusilla al Festival
    La prima uscita di Drusilla al Festival
  • La prima uscita di Drusilla al Festival
    La prima uscita di Drusilla al Festival
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    La prima uscita di Drusilla al Festival
  • La prima uscita di Drusilla al Festival
    La prima uscita di Drusilla al Festival

«Dove trovo qualcosa che stride nel mio cuore mi espongo, e non parlo solo dei temi lgbt, ma anche della violenza sulle donne, dei diritti sul lavoro». Sul palco l'hanno preceduta la denuncia di Lorena Cesarini contro il razzismo e la satira di Checco Zalone, con la favola anti-omofoba che ha diviso il mondo lgbtq: «Checco ha fatto un'operazione molto forte - riflette Drusilla - ha voluto smuovere le acque e laddove ci sono acque smosse sono sempre contenta. Una televisione di Stato che permette che un artista smuova le acque è una tv irrorata di civiltà e di positività». 

Cinema, tv e teatro

Nobildonna toscana, alle spalle il cinema con Ozpetek e Norza, la tv con Strafactor, Chiambretti e Nunzia De Girolamo, la radio con Maurizio Costanzo, il teatro con i recital Eleganzissima - il suo spettacolo dove canta, recita e riflette - e Venere nemica, Drusilla doveva «essere la figura scandalosa di questo festival, ma non mi sembra che ne manchino, sia tra gli ospiti che tra gli artisti in gara. Alla fine io sono solo molto alta», ironizza. Ha scritto anche un’autobiografia, Tu non conosci la vergogna, da ottobre già ristampato più volte, in cui racconta la sua vita tra Cuba, New York, Siena e i ricordi, veri o inventati, suoi e del suo doppio, Gianluca Gori. 

Emozioni da festival

Tornando alla serata commenta: «avrò abiti, vestiti da sera... quando mi ricapita. Grazie di avermi dato questa possibilità che mi emoziona e diverte. E provo tenerezza verso me stessa, un sentimento che mi piace». Vive il festival come una tappa della sua «caccia al tesoro: bisogna tendere a qualcosa di prezioso, ma la vera caccia al tesoro siamo noi stessi e comprendere se stessi è il premio più grosso. Queste esperienza fa parte della voracità che ho di esperienze nella vita, è un passo verso il tesoro». Ad Amadeus ha detto subito di sì: «La cosa che più mi seduce in un uomo, una donna, una situazione, un menu, una casa, è la naturalezza, un valore sempre premiante: Amadeus è un uomo leggibile, naturale, magari poi è una carogna tremenda, ma ad oggi è stato molto gentile».

«Da piccolina non ho vissuto molto in Italia e vedere il festival mi faceva sentire meno internazionale, ma ho un ricordo bello del mio babbo che cantava alla mia mamma Dio come ti amo», racconta. Anni dopo a emozionarla è stato Roberto Vecchioni: «Mi sono molto commossa quando ho visto un vecchio signore che cantava Chiamami ancora amore, mi ha colpito vedere un signore maturo dire quelle parole».

Gusti musicali

Nei gusti musicali è onnivora: «Ascolto Debussy, Ravel, Sid Vicios, il rock, i melodici, la musica napoletana. Ho sentito molto jazz, ma conosco bene il metal: mi ci sono divertita quando sono stata a Londra una mattacchiona molto randagia». Gli ascolti record delle due serate precedenti non le mettono ansia: «Penso di andare alla fiera della salsiccia: sono forse un po’ arrogante, ma davvero voglio solo divertire, onorando l'invito che mi è stato fatto. Anche in teatro, faccio il mio spettacolo per il singolo spettatore, non per l'insieme: stasera penserò a una sola persona che sta sul divano davanti alla tv e questo mi terrà tranquilla». 

Che cosa indosserà a Sanremo

«Mi faccio fare un paio di vestitini dalla mia sarta Rina che ha un atelier a Firenze molto bello» ha detto ai microfoni di radio 101 dove dove ha uno spazio. «Vorrei far passare il segnale che l’economia italiana debba ripartire dal basso, dalle sartorie e dagli atelier piccoli dove lavorano con molta cura». L’atelier si chiama Rina Milano e veste già da tempo Drusilla Foer, in tour nei teatri italiani. Ai piedi avrà scarpe di Daniele Ancarani, il brand bolognese che ha Drusilla Foer come testimonial. 

  • Drusilla e Amadeus
    Drusilla e Amadeus
  • Drusilla e Amadeus
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Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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