RomagnaNostra, da Brescia tre aiuti concreti per gli alluvionati
Si avvia alla chiusura RomagnaNostra, la raccolta fondi solidale promossa da Giornale di Brescia e Fondazione comunità bresciana con l’Associazione comuni bresciani, per garantire un sostegno concreto alle popolazioni colpite dall’alluvione dello scorso maggio, ed è tempo di bilanci e di rendicontazioni. Fino a ieri, 24 ottobre, sono stati raccolti 697.259,77 euro, grazie a 1.035 donazioni, da quella più piccola di cittadini anonimi che non hanno voluto rinunciare a contribuire anche solo con dieci euro alla ripresa dell’Emila Romagna, ai 50mila euro della famiglia Givi, imprenditori di Flero che realizzano accessori per moto.
In soccorso
Un risultato straordinario che conferma la generosità dei bresciani storicamente pronti a intervenire in casi di calamità in soccorso di chi ha bisogno e che negli anni ha permesso all’Editoriale Bresciana di dar vita a un vero e proprio format che garantisce una doppia efficienza: nella raccolta dei fondi e nella loro destinazione certa e puntuale. La prima raccolta fondi che vide in campo il Giornale di Brescia risale infatti al terremoto in Friuli del 1976, quando i fondi vennero destinati alla costruzione del Villaggio Brescia a Buja.
Condivisione
Lo stesso metodo è stato utilizzato anche in questa occasione, ma con una differenza rispetto alle altre donazioni: la raccolta non finanzierà la realizzazione di un’infrastruttura, come avvenne per esempio anche a Gualdo, con la costruzione di una scuola. Dal confronto con i sindaci di alcuni dei Comuni colpiti dall’alluvione, ci siamo accorti che le necessità erano altre. Lo spiega bene Luca Piovaccari, sindaco di Cotignola, e componente dell’Unione dei Comuni Bassa Romagna: «Questa emergenza - afferma Piovaccari - ci ha insegnato molto e stiamo cercando il più possibile di prepararci per il futuro, perché dobbiamo esser più pronti se dovessero verificarsi episodi di questo tipo. La protezione civile per noi è stata un elemento decisivo e centrale sia nell’immediato che nella fase successiva. Da qui - conclude Piovaccari - è nata la richiesta di avere dei mezzi più efficienti e performanti rispetto a quelli che abbiamo a disposizione oggi».
Progetti
E così sarà. Il comitato di valutazione di RomagnaNostra, che vede alla guida Pierpaolo Camadini, presidente dell’Editoriale Bresciana, e Mario Mistretta, presidente della Fondazione della Comunità Bresciana, ha intanto deliberato il finanziamento di tre progetti, pari a circa metà della raccolta raggiunta finora, 330mila euro.
Per l’Unione dei Comuni Bassa Romagna saranno acquistati due Ford Ranger 4x4 dotati di tutta una serie di strumenti utili ad avvisare la popolazione in caso di emergenza e a soccorrerla. I due furgonati, la cui spesa complessiva ammonta a circa 136mila euro, saranno inoltre dotati di due moto-pompe galleggianti da utilizzare per svuotare cantine e garage.
Per i fragili
Delibera simile da parte del comitato di valutazione anche per il Comune di Solarolo, che dalla sera alla mattina ha visto l’associazione Monsignor Babini, che per conto del comune garantisce alla popolazione tutta una serie di servizi di welfare (trasporto anziani, malati oncologici e dializzati), perdere nove dei suoi dieci mezzi di trasporto.
«Fin dalla prima telefonata con la vostra direttrice Nunzia Vallini - ricorda il sindaco Stefano Briccolani - ho colto una solidarietà vera ed è stato gradevole discutere su quale poteva essere la finalizzazione migliore dei fondi raccolti, in base alle vostre volontà e alle nostre necessità. La scelta di acquistare un mezzo per questa associazione vuol dire, in maniera indiretta, sostenere i nostri cittadini». L’associazione Babini riceverà un Fiat Doblò adibito al trasporto disabili con tanto di montascale per un importo pari a circa 45mila euro.La Rsa
Ma non è finita. «RomagnaNostra» ha raccolto anche l’appello della Casa della Carità di Lugo, lanciato attraverso un’istituzione sorella, la Fondazione Casa di Dio di Brescia. La Rsa, che ospita quaranta anziani fragili e disabili, ha subìto danni assai ingenti agli impianti elettrici e al mobilio, distrutti dalla violenza dell’acqua e del fango che a maggio hanno invaso tutto il pian terreno. Con una spesa pari a 150mila euro, la residenza per anziani sarà rinnovata e resa più accogliente.
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