RAW - UNA CRUDELE VERITÀ

Regia: Julia Ducournau  
Con: Garance Marillier, Ella Rumpf, Rabah Nait Oufella, Joana Preiss, Laurent Lucas, Bouli Lanners, Marion Vernoux
Genere: horror/drammatico
Distribuzione: Universal

Affascinante o allucinante? Raw, che ha per significato principale “crudo” è l’aggettivo inglese con cui si definisce qualcosa di non cotto, in caso di cibo, ma anche un oggetto nel suo stato naturale. Raw è anche il termine con cui ci si riferisce a emozioni e qualità naturali, quasi primordiali e difficili da governare. Definizioni che ben si attagliano al film della regista francese Julia Ducournau che è stato presentato al Festival di Cannes 2016 creando scalpore e raccapriccio mentre al Toronto international Film festival dove è stato proiettato pochi mesi dopo avrebbe addirittura causato – e no è una trovata pubblicitaria - malori e  svenimenti di alcuni spettatori per le cruente scene cruente di con tanto di intervento di paramedici e ambulanza. Ma che film è questo che ora arriva in dvd? C’è chi lo ha definito intelligente e dirompente pur nella sua grevità modo di mostrare (il “disagio giovanile”), ma per molti non è altro che un horror giocato su caratteri portati estremamente al limite per sfociale nel cannibalismo e in visioni di morsi (e automorsi) che più che a far riflettere lo spettatore lo disgustano. Non va scordato infatti che negli ultimi anni, a partire da “Martyrs” che ha fatto scuola, è nato un filone horror transalpino che si compiace dell’eccesso, del macabro e del sangue, efferati  sino all’assurdo, come ha del resto mostrato anche il recente “Leatherface”.

Ai registi choccanti con il suo  film traboccante sangue e feroce si aggiunge appunto ora con la sua opera prima Julia Ducournau  (quando le donne ci si mettono…) che ha per protagonista la sedicenne Justine (Garance Marillier, abile, sin troppo duttile e convincente nel mostrare la sua inquietante discesa nell’abisso), studentessa cresciuta in una famiglia di vegetariani e di professione veterinari. Come già avvenuto con la sorella Alexia, di pochi anni più grande con cui era un po’ in rotta, e per seguire la tradizione familiare, anche Justine (nome dai palesi e voluti rimandi a un famoso romanzo di De Sade) si iscrive al college in cui i genitori si sono laureati per studiare veterinaria e lì per lei, apparentemente fragile e minuta, l’impatto è durissimo: dovrà dividere la sua con altri studenti e quello che si ritrova assegnato è un aitante gay, ma soprattutto dovrà sottoporsi a riti di iniziazione organizzati con crudeltà dai “veterani”’ che praticano quelle che in campo militare vengono denominati atti di nonnismo estremamente pesanti e vessatori contro le povere matricole mentre i professori o sono assenti o non sembrano più sensibili degli spietati studenti dei corsi superiori: matricole costrette a muoversi su quattro zampe come fossero animali, a vedere le sofferenze di un cavallo legato al giogo e spronato a correre, la doccia di sangue animale cui i nuovi arrivati sono sottoposti, per di più impediti a cambiarsi abiti ed a lavarsi. Il peggio arriva però quando Justine è costretta a  ingerire un rene di coniglio, cosa che a lei mai avvezza alla carne causa un grave disturbo alla pelle… Lì ritrova la sorella, con cui si rappacifica, e che il consumo di carne ha reso un po’ cannibale, ma soprattutto con sorpresa ed orrore scopre che lei pure è colpita da voglie incontrollabili e attacchi di rabbia, che la condurranno al cannibalismo. La sua è un’irresistibile attrazione che esercita anche contro se stessa la prima volta che fa sesso. Non vado oltre se non dire che il film procede in un crescendo di immagini ‘forti’ ed esplicit sino a sfociare nel drammatico finale e nel dialogo rivelatorio di Justine con il padre. Distribuito in dvd (buona qualità, nessun extra) da Universal, il film è da amanti dell’horror trucido e sconsigliabile a persone sensibili.