Quattro giovani rugbisti in Nuova Zelanda nel ricordo di Fede
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Diciottomila (e più) chilometri di puro amore. Sono quelli percorsi da «In viaggio con Fede», l’associazione nata a Rovato per ricordare il 16enne Federico Doga, studente del liceo Gigli e grande appassionato di rugby. «Fede» è scomparso due anni fa, travolto da un’automobile mentre attraversava la strada, con alcuni amici, non distante dal lungolago d’Iseo. Da quel dolore tremendo è nato un progetto, voluto da familiari e amici, per consentire che i suoi sogni interrotti potessero rivivere in altri giovani, appassionati come il 16enne di sport, inclusione, solidarietà, sorrisi e vita.
Grazie al sostegno di «In viaggio con Fede», pochi giorni fa quattro studenti lombardi, tutti rugbisti, sono partiti alla volta di Hokitika, in Nuova Zelanda. Per i prossimi sei mesi frequenteranno la Westland High School, potendo approfondire la conoscenza della palla ovale nella patria dei mitici All Blacks.
I quattro giovani – l’iseano Davide Gatti del Brixia Rugby, Daniele Basile (Rugby Bergamo), Diego Mariani (Rugby Cernusco) e Andrea Mainardi (Rugby Parabiago) – sono stati accompagnati dall’altra parte del mondo da Mike Waller, docente della Westland High School, che li ha presentati ai coetanei del posto e alle famiglie che si sono date disponibili ad accoglierli nelle loro abitazioni.
In questo modo i ragazzi ripercorreranno i passi di Federico, che nel 2018 era stato in Nuova Zelanda per uno stage rugbistico, innamorandosi della cultura e delle persone incontrate lungo il proprio viaggio. «Ogni passo compiuto in questa avventura – spiegano dall’associazione franciacortina, animata da Daniele Porrino e da Chiara Galli, mamma di Fede – è un modo per mantenere vivo il suo spirito e la sua memoria. È il secondo anno di questo progetto e abbiamo già nuove candidature per il 2026; l’obiettivo è continuare ancora».
Passo dopo passo
Il viaggio degli studenti in Nuova Zelanda può essere seguito, passo passo, sui social del sodalizio e sul sito www.inviaggioconfede.com, dove si può anche supportare in molti modi i tanti progetti in cantiere. «Fede – chiosano amici e familiari – amava aiutare gli altri, i più fragili, e amava infinitamente viaggiare. La quarta superiore era già programmata in Nuova Zelanda. Purtroppo il suo sogno si è spezzato, ma altri ragazzi possono ora viaggiare e sorridere in suo nome. Perché ci sono sogni che sopravvivono a tutto, perfino alla morte, alimentati dall’amore di chi resta e dal ricordo indelebile lasciato da una vita spezzata troppo presto».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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