Premio Bulloni 2024, c’è Mara Mutti per i fragili

Barbara Fenotti
È la fondatrice dell’associazione di auto mutuo aiuto Ama: «Così sono vicina a chi ha bisogno»
Mara Mutti - © www.giornaledibrescia.it
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Il suo lavoro di assistente sociale si è intersecato, fino a fondersi, con una dedizione all’altro che va oltre la professione. Mara Mutti, Premio Collegio Notarile Brescia, è da sempre impegnata accanto ai più fragili, siano essi famiglie in difficoltà, anziani, persone con disabilità, separate oppure in condizioni di marginalità sociale, in particolare nell’area della salute mentale.

Cosa fa

Sua è stata l’idea di costituire, nel 1997, l’Associazione Auto Mutuo Aiuto (Ama). «Si è cercato di sviluppare una realtà che potesse promuovere e collegare gruppi di auto mutuo aiuto esistenti e avviarne di nuovi, ponendo attenzione ai bisogni emergenti - spiega Mara Mutti -. L’Ama, come recita lo statuto, si pone nella rete dei servizi sociali e sanitari come supporto ed integrazione alle tradizionali forme di intervento: una risorsa in più per il benessere della persona, della famiglia e della comunità in una logica di partecipazione diretta allo sviluppo della salute e dell’auto-protezione fisica e mentale». Il contesto territoriale in cui l’aps Ama opera è quello della provincia di Brescia e dell’alto Mantovano.

La sua sede è al circolo cooperativo Acli «Ernesto Mancini» di via Trento 62, a Brescia (www.amabrescia.org). Il mutuo aiuto forma, attraverso gli incontri fra persone che condividono problematiche comuni, una rete sociale, che genera aiuto e sostegno. Nel cercare e ricevere aiuto si creano occasioni di cambiamento e miglioramento della propria vita.

Coraggio e intuito. «Questa esperienza mi ha aperto un mondo - spiega - e da lì ho sempre unito al mio lavoro la promozione di gruppi di aiuto mutuo aiuto: è un’attività che mi piace, mi coinvolge e mi dà la possibilità di stare vicino alle persone, quindi di imparare e arricchirmi molto».

Mara Mutti ha poi lavorato anche nelle istituzioni pubbliche come l’Asl di Brescia, ha scritto numerosi articoli ed è stata docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Con coraggio, intuito e tenacia si è sempre assunta la responsabilità di pensare e coordinare azioni e progetti che riuscissero a rispondere in qualche modo ai bisogni delle persone.

Iniziative

Grazie a queste capacità ha dato vita in collaborazione con svariati professionisti, come bancari, avvocati e notai volontari, a sportelli quali «Famiglia in crisi», «Salvadanaio» e «Consulenze notarili». Negli anni ha inoltre coprogrammato e realizzato progetti sui territori in sinergia con le Amministrazioni comunali, la Provincia, l’Università e altri enti.

«Quando mi hanno chiamata per dirmi del premio inizialmente ho pensato a uno scherzo - racconta Mara Mutti -. Quando ho capito che era una cosa seria è stata una grande emozione. Mi sono chiesta: ma cosa ho fatto di così importante? Non ne ero consapevole, perché in fondo ho sempre fatto quello che mi piaceva: incontrare le persone e camminare con loro e comprendere quante persone si sono mosse per la mia candidatura mi ha riempita di felicità».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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