Premio Bulloni 2024, Caterina Vianelli è luce per i detenuti

Barbara Fenotti
La donna, Premio Ordine degli Avvocati, guida l’associazione Vol.Ca. composta da 50 volontari attivi nei penitenziari
Caterina Vianelli
Caterina Vianelli
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Il suo è un impegno costante fatto di comprensione, dialogo e profonda umanità, che non conosce sosta nemmeno nei fine settimana. Quando non è occupata con il suo lavoro di tutti i giorni al Centro Paolo VI di Concesio, Caterina Vianelli è a disposizione di chi sta scontando la pena in carcere o, avendo finito di scontarla, ha intrapreso il cammino verso una nuova vita.

Una attività di lungo corso iniziata come volontaria nel carcere di Brescia nel 1996 e culminata nel 2018 con la sua elezione a presidente dell’associazione Vol.Ca. (Volontariato Carcere; www.volcabrescia.it), realtà oggi composta da una cinquantina di volontari che opera fin dagli anni ‘80 nei penitenziari bresciani come espressione della pastorale carceraria della Diocesi di Brescia.

Già segnalata nel 2010, stavolta Caterina Vianelli è stata insignita del Premio Ordine degli Avvocati per il suo impegno nel restituire dignità ai detenuti e sviluppare nuovi approcci per ridurre la recidiva. «È un riconoscimento che interpreto simbolicamente come un ringraziamento ai volontari che, come me, operano per chi sta in carcere e ai detenuti che ce la mettono tutta per riemergere da un passato brutto e pesante».

L’attività del sodalizio è sia dentro sia fuori dal carcere: nella sede di via Pulusella, in città, i volontari coordinati da Caterina si alternano durante la mattina e incontrano persone in esecuzione penale esterna, ex detenuti e le loro famiglie per fornire loro sostegno anche economico. Vol.Ca gestisce 6 appartamenti in cui ospita fino a 14 persone in esecuzione penale esterna prive di una rete familiare e si occupa di accompagnarle verso il pieno reinserimento nella società.

«Il nostro compito è aiutare queste persone a fare in modo che la pena sia un’occasione di rinascita, grazie anche all’intera rete carceraria - spiega Vianelli -. Per questo entriamo in carcere per i colloqui con i detenuti e organizziamo per loro varie attività».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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