Premio Bulloni 2024, Angela Buizza dall’Africa alle Ande tra i malati
«Ho scoperto negli anni come missionaria che, a volte, la differenza di credo può più unire che dividere, se alla base ci sono il rispetto e l’amore»: questa la convinzione profonda di Angela Buizza che riceverà il Premio Beretta.
Originaria di Inzino iniziò a lavorare quando aveva 14 anni per aiutare la famiglia chiedendo una dispensa ai carabinieri per farlo perché troppo piccola; poi a 18 entrò nelle suore missionarie per una preparazione spirituale e professionale come infermiera con una specializzazione in malattie tropicali e, successivamente, partì per la sua prima missione in Senegal, a curare gli ammalati di lebbra.
Nei successivi 40 anni ha operato in Perù, Amazzonia, sulle Ande peruviane, in Somalia - dove fu anche rapita e liberata dai Caschi blu -, Angola, Burundi e Malawi, sempre assistendo i malati.
«Non mi merito nessun riconoscimento - ci spiega con la sua voce fresca e giovanile nonostante l’anagrafe e i suoi 85 anni -. Sono sempre stata in salute e ho incontrato persone stupende, credenti e non, musulmani e cristiani. Ci sarebbero altre centomila persone che si meritano un premio. Per me le cose difficili sono sempre state facili perché ho ricevuto tanto da tante persone di tutti i Paesi».
A spingerla in tutti questi anni di aiuto ai bisognosi del mondo è stata una frase: «Gesù disse di dire a tutti quanto è buono e quanto ci ama. Per me è stata una sorta di mandato ricevuto da lui, una frase che ho sempre fatto mia. Ho cercato di voler bene alla gente di qualunque credo e questo mi ha riempito sempre di gioia. Se avessi più salute e qualche anno in meno ripartirei subito». Angela Buizza come infermiera missionaria si è sempre presa cura degli ammalati.
A lungo ha assistito le mamme sieropositive in Africa accompagnandole nei loro ultimi mesi di vita, accettando poi di prendersi cura dei loro bambini; ha curato persone che vivevano in villaggi raggiungibili solo dopo giorni di viaggio, senza aver paura di muoversi per il bene degli altri.
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