Paolo Denti, l’ex ciclista bresciano che ora primeggia nell’hyrox

Vincenzo Cito
Storico massaggiatore di Elia Viviani, è diventato uno dei migliori in una disciplina emergente, che abbina il lavoro in palestra a quello aerobico: a giugno i Mondiali negli Usa
Paolo Denti oggi è uno specialista dell'hyrox - © www.giornaledibrescia.it
Paolo Denti oggi è uno specialista dell'hyrox - © www.giornaledibrescia.it
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Nel tracciare su un foglio il campo di gara dove si pratica l’hyrox – emergente disciplina del fitness di cui è già tra i migliori interpreti italiani – Paolo Denti, bresciano, 37 anni il prossimo 20 maggio, non si accorge di avere disegnato lo skyline di un velodromo, teatro delle proprie maggiori soddisfazioni professionali fino a una decina di anni fa. Segno che, inconsciamente o meno, il legame col mondo di una volta non si è mai spezzato. La sua carriera è cominciata su strada e sull’esempio. Ma non sulla spinta di papà Mino, campione del mondo 1965 nella cronometro a squadre («Non mi ha mai incoraggiato – precisa –, semmai è stato un modello da seguire»). E si è interrotta dopo tre stagioni da dilettante quando – completati gli studi – è diventato massofisioterapista della Nazionale prima con le donne e poi con gli uomini. «Nove lunghi anni, ricchi di soddisfazioni, e logoranti sul piano personale. Sempre in viaggio, con pochi, estemporanei ritorni a casa», ricorda.

Al fianco di Viviani

Paolo Denti ai tempi in cui gareggiava - © www.giornaledibrescia.it
Paolo Denti ai tempi in cui gareggiava - © www.giornaledibrescia.it

I sacrifici sono stati ripagati dalla medaglia d’oro ottenuta da Elia Viviani nell’Omnium di Rio nel 2016. Il campione olimpico tuttora ha un ricordo magnifico di Paolo. «Mi ha coccolato e viziato, come solo i migliori sanno fare, senza farmi mancare mai niente». Il legame che si crea tra uno sportivo e il suo massaggiatore è tra i più profondi, perché matura nei soli momenti di relax della giornata che un campione si può concedere. Fioriscono confidenze, emergono paure, si cercano consigli. Paolo ha seguito con discrezione gli alti e bassi che hanno caratterizzato la carriera di Elia standogli vicino nei momenti più difficili. «È stato fondamentale tenerlo lontano dalle enormi pressioni cui era sottoposto - ricorda Denti -. Un ciclista non ha bisogno di essere eccessivamente stimolato, quando arriva a certi livelli sa lui stesso a quali traguardi può arrivare».

Paolo Denti insieme a Elia Viviani - © www.giornaledibrescia.it
Paolo Denti insieme a Elia Viviani - © www.giornaledibrescia.it

A tempo pieno

Il bresciano ricorda «quando la Nazionale era di stanza al Maniva e lui si allenava al velodromo di Montichiari. Quel tragitto, quando si era in preparazione a una gara importante, l’ho percorso anche più volte al giorno». Oggi Paolo ha portato il patrimonio di conoscenze accumulato negli anni in quella che è diventata una professione a tempo pieno. Spesso gli capitano ciclisti e, dall’alto dell’esperienza maturata anche come atleta, è prodigo di consigli. «A volte bisogna essere brutali, però la verità va detta – afferma –. Se noto che un giovane ha talento e non fa abbastanza per coltivarlo glielo dico a muso duro: meglio mollare piuttosto che perdere tempo».

La svolta

Poi un giorno, dopo aver ascoltato un’amica conosciuta ai tempi dell’asilo che gli parlava di un nuovo sport, Paolo ha dato un’altra svolta alla propria vita, immergendosi nell’hyrox. «Mi disse che l’aveva scoperto a Rimini in una manifestazione creata apposta per divulgare la disciplina – racconta il trentasettenne –: era l’estate del 2023 e i partecipanti furono 700». L’anno dopo, nello stesso contesto, erano già 9mila, affascinati da una specialità che consente di abbinare il lavoro in palestra a quello aerobico in una sequenza senza sosta con l’uso di otto attrezzi alla massima velocità possibile, alternati a 8 chilometri di corsa. E tra di loro c’era anche Denti, che presto si è imposto tra i migliori in Italia.

I Mondiali

Dopo i risultati nelle prove di Coppa del Mondo svoltesi a Stoccarda, Madrid, Karlsruhe e Torino si è guadagnato il pass per i Campionati mondiali in programma il 16 giugno a Chicago. Praticato a livello agonistico, l’hyrox richiede una preparazione da professionisti e per Denti è come essere tornato ciclista, per la cura e la meticolosità con cui organizza le giornate di lavoro. «Svolgo quattro volte alla settimana una doppia seduta e mi riposo solo una domenica ogni due – racconta –. È indispensabile per potersi esprimere a certi livelli. È uno sport che attira sempre più praticanti e ora si stanno creando le condizioni per formare una squadra bresciana». E la bicicletta? «Quella c’è sempre, mi serve come valvola di sfogo tra un allenamento e un altro».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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