Ortica, rovo e acetosella: riconoscerle per evitarle o magiarle
Risotto con le ortiche, caramelle alla violetta e acetosella in isalata.
In passato la raccolta di erbe e piante spontanee commestibili da impiegare per la preparazione di piatti rappresentava la norma. Le erbe spontanee sono infatti conosciute fin dall'antichità e il loro utilizzo in cucina o per fini medici è un patrimonio ereditato e tramandato fino ai giorni nostri, probabilmente negli ultimi decenni abbandonato, ma che proprio negli ultimi anni viene riscoperto, complice l'amore per la natura e le passeggiate soprattutto per chi è abituato a vivere in città.
Domenica dalle 14,30 alle 17,30 a Castello Quistini il pomeriggio sarà dedicato a imparare a conoscere e riconoscere le principali infestanti e per imparare ad utilizzarle come erbe officinali e in cucina.
Ecco le erbe che verranno studiate e cercate tra i giardini: Abete bianco (Abies alba), Acetosella (Oxalis acetosella), Barba di becco (Tragopogon pratensis), Borsa di pastore (Capsella bursa-pastoris), Centocchio (Stellaria media), Favagello (Ranunculus ficaria), Grespino (Sonchus oleraceus), Nocciolo (Corylus avellana), Ortica (Urtica dioica), Piattello (Hypochoeris radicata), Pratolina (Bellis perennis), Rovo (Rubus fruticosus), Viola (Viola odorata).
A condurre l'incontro Marilena Pinti, naturopata ed esperta di erbe spontanee, da 25 anni gestisce una azienda agricola a Sarezzo. È specializzata sulle proprietà delle erbe selvatiche, sui lori utilizzi in cucina o nella cura della persona.
La quota di iscrizione è di 30 euro. Informazioni e iscrizioni: www.castelloquistini.com
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