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Quando pioverà di più nel 2025 secondo il meteo delle cipolle

Le previsioni mese per mese si basano su un’antica tradizione contadina portata avanti da un giovane agricoltore di Gavardo
Le cipolle di Giulio Grumi per le previsioni del meteo di tutti i mesi del 2025 - © www.giornaledibrescia.it
Le cipolle di Giulio Grumi per le previsioni del meteo di tutti i mesi del 2025 - © www.giornaledibrescia.it
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«I mesi più piovosi del 2025 saranno maggio, ottobre e dicembre»: a dirlo è Giulio Grumi, giovane agricoltore di Gavardo, titolare dell'azienda agricola Breda, che ha incrociato, come ogni anno, l'antico metodo delle cipolle e delle calende.

Negli ultimi anni queste previsioni meteo hanno sbagliato pochissimo, in media un paio di mesi su 10: «Il 2024 – sottolinea Grumi – è stato fedele alle previsioni, ha sbagliato la previsione del solo mese di ottobre durante il quale ha piovuto più del previsto; aprile, invece, non è stato secco, ma umido, per il resto le previsioni sono state corrette».

Le previsioni per quest’anno

Ecco allora che il 2025 non si preannuncia siccitoso come il 2022: «Aprile sarà abbastanza piovoso – sottolinea il giovane di Rampeniga Gavardo –, mentre il mese più secco sarà agosto. Tutti gli altri mesi, stando alle cipolle e alle calende, dovrebbero essere nella norma con la piovosità anche se l’estate dovrebbe essere meno piovosa dello scorso anno, ma non secca».

Come funziona il metodo

Come funziona il «metodo delle cipolle»? Nella notte del 24 gennaio viene tagliata a metà una cipolla e si formano così 12 «scodelline» che vengono messe in ordine, in modo tale che ognuna corrisponda a un mese. Dentro ognuna si mette del sale grosso e si attende il responso la mattina successiva: l'acqua, o l'umidità, all’interno della «scodellina» diranno se il mese in oggetto sarà piovoso o meno. Questi responsi, Giulio, seguendo gli insegnamenti dei suoi nonni, vanno incrociati a quelli delle calende: si segnano le temperature e il clima dei primi 24 giorni dell'anno e si interpretano.

Tradizione

Questo antico metodo, certo, non ha la pretesa di essere infallibile dato che non è scientifico, ma è una tradizione, una curiosità e, per il giovane, un modo di ricordare i nonni. «Le temperature – conclude Giulio – non risulta saranno particolarmente rigide nei primi mesi invernali, ma potrebbero essere leggermente sotto media in aprile; per il resto dovrebbe essere un’estate con temperature calde, ma non roventi. Verso la fine dell’autunno, a novembre e dicembre, dovrebbero essere un po’ più fredde».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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