Al medico chirurgo fra’ Fiorenzo Priuli la medaglia d’oro della Sanità

Il medico bresciano, originario di Cemmo, è stato insignito del premio per l’impegno profuso da anni in Africa
Fra' Fiorenzo - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Fra' Fiorenzo - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Il Ministero della Salute ha conferito la medaglia d’oro al merito della Sanità pubblica a Giambattista Priuli –  noto a tutti come fra’ Fiorenzo – medico e religioso della Provincia Lombardo Veneta dei Fatebenefratelli. La cerimonia si è svolta ieri mattina al Quirinale alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del ministro della Salute Orazio Schillaci.

Un religioso confratello ha ritirato, al posto suo, il premio. Un riconoscimento altissimo, per una vita interamente dedicata alla cura degli ultimi e alla promozione della salute nei contesti più fragili, in particolare in Africa, dove fra’ Fiorenzo opera da decenni occupandosi di assistenza sanitaria in Togo e Benin, ma anche di formazione di personale locale, creazione di strutture sanitarie adeguate e promozione di programmi di educazione alla salute. Un impegno – da missionario e medico volontario – che gli ha permesso di contribuire al miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni locali.

Fra Fiorenzo Priuli è originario di Cemmo di Capo di Ponte
Fra Fiorenzo Priuli è originario di Cemmo di Capo di Ponte

Basti ricordare che l’Ospedale Saint Jean de Dieu di Tanguiéta - da lui guidato per anni - è oggi un presidio di riferimento per oltre 200mila persone e ha recentemente ricevuto il riconoscimento come «miglior struttura sanitaria della regione dell’Atacora» per il 2024.

Chi è

Originario di Cemmo di Capo di Ponte, in Valcamonica, Priuli è partito per il Togo per la prima volta a 23 anni, nel 1969, come infermiere. Ha operato dapprima ad Afagnan, in un villaggio sperduto e poverissimo dove i Fatebenefratelli avevano fondato nel 1964 un ospedale. Rientrato in Italia per curarsi dalla tubercolosi e diventato medico nel 1979, è tornato subito in Africa, dove si è diviso tra il nosocomio del Togo e quello di St. Jean de Dieu di Tanguiéta, in Benin, come chirurgo ortopedico.

È qui che fra’ Fiorenzo ancora lavora: ben più di dodici ore al giorno di sala operatoria, per 20-25 interventi senza mai fermarsi, senza mai essere stanco. L’ospedale di Tanguiéta è un vero miracolo: quando fu fondato aveva poche stanze, mentre oggi ha 231 posti letto, con un reparto di chirurgia e di medicina interna, la pediatria e la maternità, il pronto soccorso e un centro nutrizionale. Insieme a fra’ Fiorenzo ci sono dodici medici, qualche suora e un gruppo di volontari da tutto il mondo, che trascorrono in Benin qualche settimana. Tutto questo grazie alla sua incredibile e inesauribile carica.

Due anni fa è stato colpito da una grave malattia, è tornato in Italia per curarsi e, una volta guarito, è subito rientrato in Africa, nell’agosto 2023. Dove, ancora oggi, continua a operare. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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