Mattia Facchini è il nono ospite del video podcast «Terzo tempo»
«La boxe è lo sport più duro e solitario del mondo». Mattia Facchini esordisce con questa frase dell'ex pugile britannico Franklin Roy Bruno per spiegare la disciplina alla quale si dedica da anni. La solitudine del ring, gli scherzi della mente, e il mondo che scompare intorno a lui quando si infila i guantoni: è questa la realtà del giovanissimo classe 2003, nativo di Bovegno e Campione italiano dei pesi massimi dilettanti. Un ragazzo a modo, motivato, che alterna la passione a un lavoro part time e che basa la sua vita su sani valori che – confessa – vengono dalla rigidità dei suoi allenamenti settimanali.
Davanti alle telecamere di Terzo Tempo Mattia si è raccontato senza filtri, alternando i primi passi mossi negli altri sport fino all’esordio sul ring, passando per le origini colombiane, il rapporto con il Sudamerica, l’importanza della famiglia e degli affetti, e una passione per l’equitazione nata per amore. Tra gli allenamenti a Lumezzane sotto la guida di Sipontino La Torre, il lavoro e il ring, però, c’è anche lo spazio per un audace sogno nel cassetto…
Mattia è il nono ospite di «Terzo Tempo», il nuovo progetto di video podcast del Giornale di Brescia: dodici puntate, dodici settimane e dodici atleti che hanno animato o animano tuttora il panorama sportivo bresciano.
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