L’ultimo vigile del fuoco bresciano del Vajont: «Fummo come monatti»
Francesco Scandola, 82 anni, era in servizio il 9 ottobre ’63 e partì subito. Da Belluno per lui il grazie 60 anni dopo
![L’attestato giunto da Belluno consegnato a Scandola dai funzionari del Comando di Brescia - © www.giornaledibrescia.it](https://api.gdb.atexcloud.io/image-service/view/acePublic/alias/contentid/1a89wjqkg3vg1sx82d2/0/lattestato-giunto-da-belluno-consegnato-a-scandola-dai-funzionari-del-comando-di-brescia.webp?f=16%3A9&w=826)
L’attestato giunto da Belluno consegnato a Scandola dai funzionari del Comando di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
«Per due settimane, fummo come monatti: raccogliemmo e trasportammo cadaveri senza sosta. Non salvammo nessuno». Non si poteva salvare nessuno. «Eppure tutti quei morti non hanno mai agitato i miei sonni. Era il nostro dovere, per quello eravamo stati preparati». Vajont, il dramma raccontato nelle pagine del GdB di 60 anni fa La testimonianza A trovartelo davanti Francesco Scandola, l’ultimo ancora in vita degli otto Vigili del fuoco partiti da Brescia a poche ore dalla tragedia per raggiungere
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