L'OMBRA DEL VAMPIRO
Regia: E. Elias Merhige Con: Willem Dafoe, John Malkovich, Udo Kier, Catherine McCormack Genere: horror Distribuzione: Mustang

AA

Con: Willem Dafoe, John Malkovich, Udo Kier, Catherine McCormack
Genere: horror
Distribuzione: Mustang
Nota di cronaca: questo curioso e cinefiliaco horror è stato uno degli ultimi film del Mystfest di Cattolica, proposto in un’edizione sperimentale di soli tre giorni, organizzata pochi anni dopo la chiusura della mitica rassegna di giallo e mystery, che avrebbe dovuto sancirne la ripresa, ma che ne segnò ahimè invece la definitiva fine. Quanto all’aggettivo cinefiliaco, e aggiungo pure spinto, è perché si tratta di un omaggio in chiave romanzata con tanto di fedele ricostruzione (nel make-up, scenografie e costumi) al primo film delle storia del cinema in cui compare un vampiro, non chiamato però Dracula per non pagare le royalties allo scrittore Brahm Stoker che l’aveva creato: “Nosferatu il vampiro”, muto tedesco del 1922 di Friedrich Wilhelm Murnau. La sceneggiatura prende spunto da alcune “leggende” nate durante la realizzazione di questo horror e riguardanti soprattutto l’attore protagonista Max Schreck, truccato (calvo, viso simile a un teschio, dita lunghe e affusolate come degli artigli), in modo tale da incutere un senso di malessere se non addirittura autentica paura in quanto o avvicinavano: e se Schreck (un irriconoscibile e incubico Willem Dafoe) fosse stato un autentico succhiasangue, la cui vera natura era nota solo al regista Murnau (la cui ambiguità pure un po’ folle è ben resa da John Malkovich) con cui aveva addirittura stipulato un disumano patto che consisteva nel lasciargli vampirizzare a fine riprese la protagonista? Il problema che sorge è però che Schreck non si accontenta della promessa, ma comincia a far sparire qualche malcapitato membro della troupe… E qui purtroppo, lo script prende un po’ a sbandare e perde un poco di interesse, salvo poi recuperare verso la sanguinosa conclusione. La tecnica c’è ed è sopraffina (vedi l’impossibilità di distinguere alcune sequenze originali mescolate a quelle girate), però il regista si compiace un po’ troppo della sua genialità e perde un po’alla volta ritmo. Molto buona l’edizione in dvd con backstage e uno special di interviste.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Condividi l'articolo
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato