LE DERNIER DES INJUSTES - L'ULTIMO DEGLI INGIUSTI

Regia: di Claude Lanzmann
Con: Claude Lanzmann, Benjamin Murmelstein
Genere: documentario
Distribuzione: Cecchi Gori
Approdato fugacemente in alcune sale italiane l’anno scorso in occasione del Giorno della Memoria, sempre per la stessa ricorrenza arriva ora in dvd questo documentario presentato fuori concorso a Cannes dell’89enne Claude Lanzmann, ex-partigiano medaglia della Resistenza, giornalista, docente universitario, intellettuale, anticolonialista, sostenitore di Israele e dal 1970 regista che nel 1985 con il documentario-fiume “Shoah”, cui aveva lavorato per ben 11 anni, denunciò senza usare immagini di repertorio non solo l’inumana tragedia dell’Olocausto consumata nei lager nazisti, ma anche la forte persistenza dell’antisemitismo in vari Paesi europei e non limitata alla Germania. L’Olocausto è alla radice pure di questo suo lavoro ultimato nel 2013, ma che è stato concepito nel 1975, quando a Roma Lanzmann intervistò Benjamin Murmelstein, ultimo presidente del Consiglio ebraico nel ghetto di Theresienstadt, il "ghetto modello" a 60 km da Praga come lo chiavano i nazisti nell’intento di gabellare gli osservatori internazionali, ispettori, Croce Rossa e organizzazioni umanitarie e di mostrare la falsità (!) delle voci che denunciavano le barbarie che essi stavano commettendo con la “soluzione finale”. Murmelstein definito “ingiusto”, in contrasto con i “Giusti”, come gli ebrei chiamano e onorano quanti hanno aiutato e salvato la loro gente durante la Shoah, perché come ultimo presidente del Consiglio ebraico di Theresienstadt, dove morirono di privazioni 33.000 ebrei e altri 88.000 furono deportati in vari lager - e unico “decano degli ebrei” a non essere ucciso, fu arrestato nel giugno del 1945 con l'accusa di collaborazionismo con i nazisti. Accusa immeritata della quale fu prosciolto con formula piena dopo lunghe indagini preliminari, ma che ha pesato sulla sua esistenza poiché trovò alcuni pervicaci assertori che continuarono a ritenerlo colpevole e riuscirono a far sì che egli vivesse in esilio e non venisse invitato a Tel Aviv a testimoniare nel processo contro Eichmann. Eppure, il rabbino viennese, arrestato nel 1938 dopo l’Anschluss, con Eichmann aveva lottato strenuamente per sette anni riuscendo ad evitare lo sterminio di 121.000 ebrei. Con questo documentario, Lanzmann, una vita trascorsa battendosi per la ricerca della verità, si è posto – e ha realizzato - un duplice obiettivo: da un lato riabilitare Murmelstein mostrando come egli, costretto a collaborare con i nazisti, abbia cercato di rallentare la macchina dello sterminio che il mondo spesso dimentica o vuol dimenticare; dall’altro facendo venire alla luce le contraddizioni e le mancanze, gli abbagli e gli errori dei vari Consigli degli Ebrei. Il risultato è un film non certo facile e d’intrattenimento, ma che dovrebbe essere visto e meditato non solo nelle scuole. In dvd con sottotitoli italiani, per extra un‘intervista a Claude Lanzmann.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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