La storia di Tadini raccontanta da più di centomila fiori

Nadia Lonati
L’opera svelata ieri a Botticino ripercorre il ministero del santo: è stata realizzata da tredici signore
L'incredibile opera composta da sei pannelli esposta a Botticino -  © www.giornaledibrescia.it
L'incredibile opera composta da sei pannelli esposta a Botticino - © www.giornaledibrescia.it
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Per porli uno a fianco all’altro ci sono voluti 18 mesi. Impossibile quantificare le ore investite e il materiale impiegato per realizzarli. Quel che però si sa è che sono 108mila. Di dimensioni e colori vari, in gomma eva, appuntati con altrettanti spilli. Sono i fiori che compongono l’ultima fatica del Gruppo Fiori del Centro Studi Sant’Arcangelo Tadini di Botticino, svelata in occasione degli appuntamenti conclusivi della Settimana Tadiniana.

Un’opera in sei pannelli, di 15 metri quadrati, che restituisce un ritratto del Tadini, parroco a Botticino fino al 1912, anno della sua salita al cielo, e fondatore delle Suore Operaie. Ad aprirla e a chiuderla, due frasi celebri del religioso canonizzato nel 2009, a fare da cornice, invece, tralci di viti e frutti del gelso.

«Abbiamo immaginato l’arrivo di don Tadini a Botticino - spiegano le 13 signore del Gruppo Fiori che hanno dato forma al tutto, concretizzando un’idea della referente Annarosa Gorni - il suo sguardo che incontra la parrocchiale e la canonica, quindi, con la rosa blu, segno dell’amore che passa di mano in mano, a fare da filo conduttore, abbiamo riassunto il suo ministero mediante alcuni simboli».

Benedetto XVI

Gli strumenti musicali acquistati investendo 3.000 lire di tasca propria per fondare la banda, la Rerum Novarum che richiama all’esortazione del Pontefice Leone XIII perché la chiesa sostenesse i lavoratori, e il drappo che ricorda come il Tadini accolse la stessa istituendo la Società Operaia Cattolica di Mutuo Soccorso.

Vi sono poi la filanda, da lui costruita per dare lavoro alle ragazze del paese, villa Martinoni-Mazzola-Zani acquistata perché le giovani avessero un alloggio, e il giuggiolo ai piedi del quale una suora operaia prega, nonché la tavola apparecchiata attorno a cui, nel 25esimo di parrocchiato, il sacerdote accolse venticinque bisognosi. Infine, un particolare della pala dell’artista Yuroz posta nella basilica, sull’altare con le reliquie del Santo, e Papa Benedetto XVI che, nel 2009, si accostò allo stesso, in raccoglimento. Tutto fatto a mano, come gli oltre 1.500 tra tulipani e margherite di carta che in questi giorni hanno abbellito l’esterno della parrocchiale di Sera, le 430 rose blu regalate per l’apertura dei festeggiamenti e i 31 boccioli donati alle coppie che ieri hanno celebrato gli anniversari di matrimonio. 

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