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La sapiente opera di rammendo del Ponte san Vigilio avviene all’alba

Tutte le mattine, dalle 6.30 alle 10.30, quattro volontari della Fondazione Castello di Padernello, hanno ricucito l’opera d’arte in rami di castagno
  • Il Ponte di San Vigilio, opera d’arte naturale in rami di castagno di Giuliano Mauri
    Il Ponte di San Vigilio, opera d’arte naturale in rami di castagno di Giuliano Mauri
  • Il Ponte di San Vigilio, opera d’arte naturale in rami di castagno di Giuliano Mauri
    Il Ponte di San Vigilio, opera d’arte naturale in rami di castagno di Giuliano Mauri
  • Il Ponte di San Vigilio, opera d’arte naturale in rami di castagno di Giuliano Mauri
    Il Ponte di San Vigilio, opera d’arte naturale in rami di castagno di Giuliano Mauri
  • Il Ponte di San Vigilio, opera d’arte naturale in rami di castagno di Giuliano Mauri
    Il Ponte di San Vigilio, opera d’arte naturale in rami di castagno di Giuliano Mauri
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Il Ponte san Vigilio, opera d’arte in natura realizzata con rami di castagno da Giuliano Mauri tra il 2007 e il 2008, necessitava di alcuni interventi di consolidamento. Così, nei giorni scorsi, è iniziata un’opera sapiente di rammendo, rispettosa e consapevole.

Il ponte è costituito da 370 polloni di castagno: grazie al restauro è tornato allo splendore originario - © www.giornaledibrescia.it
Il ponte è costituito da 370 polloni di castagno: grazie al restauro è tornato allo splendore originario - © www.giornaledibrescia.it

Tutte le mattine, approfittando di quel poco di frescura offerta dalle prime ore del mattino, dalle 6.30 alle 10.30, quattro volontari della Fondazione Castello di Padernello, con formidabile bravura hanno ricucito il Ponte San Vigilio, opera straordinaria dell’artista lodigiano Giuliano Mauri, con più di 370 polloni di castagno.

Sono state pulite le rive, il ponte, le parti sfilacciate, gli elementi lignei dell’intreccio. Sono stati recuperati i lembi sfilati, intrecciandoli con legni solidi e flessibili che rafforzano ora la trama, ora l’ordito, consentendo di recuperare, con la forma complessiva del ponte, la solidità originaria.

Le protezioni

La struttura viene protetta con appositi impregnanti che consentono di isolare le fibre vive, per preservarle dall’usura del tempo permettendo di perpetuare l’esperienza di percorrere il ponte e guardare il paesaggio in cui si colloca e di cui è divenuto elemento unico, distintivo ed irrinunciabile.

Come esperti tessitori, Piero Lanzani, Claudio Bonometti, Piero Fontana e Stefano Maninetti hanno piegato i polloni di castagno, intrecciandoli e legandoli con fili di ferro, ricostruendo così la trama che Giuliano Mauri aveva ideato per la sua opera d’arte in natura.

«Ai nostri volontari vogliamo far giungere un grande ringraziamento per il lavoro svolto con grande passione e dedizione» sono le parole del presidente Domenico Pedroni a nome suo e di tutta la Fondazione.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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