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La Corale di Leno saluta il suo maestro dopo 42 anni

Gianantonio Frosio
Massimo Paioli si ritira: domenica 20 ottobre dirigerà l’ultima volta la San Benedetto
Paioli lascia la direzione della Corale san Benedetto - © www.giornaledibrescia.it
Paioli lascia la direzione della Corale san Benedetto - © www.giornaledibrescia.it
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Da buon violinista chissà quante corde ha fatto vibrare. Per quante siano, sono comunque poche rispetto alle corde dell’anima che ha toccato: «Col suo coro - dice don Davide Colombi - ha dato a tante persone la possibilità di gustare il bello. E di questo gli siamo grati».

Il concerto

Lui è Massimo Paioli, maestro e direttore della Corale San Benedetto di Leno, che, dopo 42 anni di servizio, ha deciso di scendere dal podio e appendere la bacchetta al chiodo. Il saluto della comunità è domenica 20 ottobre, alle 16 nella parrocchiale di Leno, nel corso della celebrazione che, insieme con la Schola Cantorum di Bagnolo diretta da Franco Cucchi, la Corale San Benedetto animerà in occasione della Terza di Ottobre. Verranno eseguiti la Missa Brevis k 220 «Spatzenmesse» per soli, coro e orchestra di Mozart e altri brani. Ovviamente dirige Massimo Paioli.

La carriera

«Sono arrivato a Leno nel 1982 - ricorda il maestro -. Insegnavo musica alla scuola media: la Corale era rimasta senza direttore e la preside Costanzi fece il mio nome all’abate Capuzzi, che mi chiamò. Parlammo un po’, poi mi affidò l’incarico di dirigere la Corale. Sono ancora qui...». Quarant’anni sono tanti. «Ringrazio uno ad uno i coristi - continua Paioli -. Con loro ho cercato di far musica e cultura. Però era inevitabile che il rapporto andasse oltre. Infatti ho costruito forti legami: nel corso degli anni ho gioito per i loro successi e sofferto per i loro drammi, anche personali. Siamo diventati una famiglia».

La storia della Corale

Famiglia che, peraltro, vanta una lunga e gloriosa tradizione. Anche se la data ufficiale della nascita è fissata al 1930, rovistando negli archivi lo storico Francesco Ziziola ha scoperto documenti che attestano l’esistenza della Corale già nel XIX secolo. A fine anno, quando uscirà il libro che Ziziola sta scrivendo, ne sapremo di più. Una parte di questa storia è ancora viva: «Nella Corale - dice Paioli - ci sono persone che cantano dagli anni ‘50 del secolo scorso». Segno che, oltre a modulare la voce, ai coristi il maestro ha insegnato altro: passione e dedizione, ma anche a vivere in armonia.

Massimo Paioli scende dal podio per salire nell’Olimpo dei simboli: emblema di come, grazie alla musica, una persona possa dare (e ricevere) tanto.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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