Il 9 luglio 1961 nasceva a Brescia Federico Cervi
Lo spazio che accoglie le vignette «in punta di matita» firmate da Luca Ghidinelli aggiunge un tocco nostrano e si fa guida alla scoperta (o riscoperta) di figure di oggi e di ieri di figli della Leonessa ai quali in occasione di ricorrenze più o meno note il vignettista bresciano dedica una sua tavola. E attraverso essa - che si guardi alla storia o al mondo dello sport, agli spettacoli o alla politica - i lettori possono con un sorriso rinnovare ricordi e conoscenze tutti squisitamente di marca bresciana.
Il 9 luglio 1961 a Brescia nasceva Federico Cervi, schermidore vincitore di tre medaglie d'oro, una d'argento e tre di bronzo ai campionati mondiali di scherma, nonché vincitore di una Coppa del Mondo, che riceverà nel 2019, venticinque anni dopo l'abbandono dell'attività agonistica il Collare d'oro, la massima onorificenza dello sport italiano.
Quella di Federico è una storia particolare; infatti ha esordito nei Mondiali Assoluti a 18 anni, senza aver disputato quelli Under 20.
Accadde a Melbourne nel 1979 e l'anno seguente trionfò ai Mondiali Juniores di Venezia e da lì una lunga carriera nella quale ha collezionato medaglie e vittorie, tra le quali senz'altro spicca l'oro alla Coppa del Mondo del 1986.
Sin da giovane Federico non ha seguito l'arte famigliare della pasticceria, ma si è buttato anima e corpo nella scherma, impugnando il fioretto già a 7 anni alla Palestra Forza e Costanza di via contrada Cavallotti.
Nel tempo ha partecipato a due olimpiadi e non sono mancate le curiosità; infatti, nel 1980 a Mosca era l'unico fiorettista presente che non fosse militare e le olimpiadi finirono in modo brusco con la caduta dalle scale da Casa Italia che comportò una frattura della gamba. Federico partecipò anche a Seoul 1988 partecipando solo alla gara per le nazioni.
Nel 1987 fu tra i fondatori di SchermaBrescia ed allenò un certo Andrea Cassarà, futuro campione della specialità. Concluse la carriera nel 1995 a seguito di un grave incidente motociclistico per il quale addirittura rischiò l'amputazione della gamba. Attualmente fa l'osteopata a Brescia ed insegna all'Istituto di Osteopatia di Milano.
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