I giovani di Verolanuova in viaggio a Lourdes e vicini ai malati
Dopo Firenze, Genova, Roma, Napoli e Trieste, il progetto «Carità in oratorio», promosso dal Giacinto Gaggia di Verolanuova e arrivato alla sua sesta edizione, ha fatto tappa a Lourdes dal 5 al 10 agosto, nell’ambito di un viaggio proposto dall’Oftal (Opera Federativa trasporto ammalati a Lourdes) di Bagnolo Mella, al quale hanno partecipato 300 pellegrini.
Nei cinque giorni i 12 partecipanti di Verolanuova - giovani con un’età compresa tra i 17 e i 24 anni - accompagnati da don Michele Bodei, si sono diretti dove la Vergine Maria apparve a Santa Bernadette tra i mesi di febbraio e luglio del 1858. Il viaggio è stato eseguito non solo per visitare la località di Lourdes, ma per accompagnare i malati e i pellegrini in quello che si è rivelato un vero e proprio cammino di fede e di condivisione.
Impegno
I giovani partecipanti sono stati suddivisi in dame e barellieri. Le dame hanno svolto il servizio in refettorio aiutando i malati durante i pasti, imboccandoli quando necessario, ma anche sistemando la sala e stando loro vicino. I barellieri invece si sono occupati di trasportare gli ammalati durante le processioni. Il tutto alternato a celebrazioni eucaristiche, momenti di preghiera, via Crucis notturne e visite al santuario.
«È stata un’esperienza molto intensa - commenta il curato don Bodei -. Tre sono le ragioni per le quali ci tenevo che i ragazzi partecipassero al pellegrinaggio a Lourdes. La prima è capire l’atmosfera di spiritualità e soprannaturalità che si percepisce nella località. La seconda è vivere un’esperienza di condivisione con il prossimo e la terza è avere un contatto diretto con la malattia mettendosi al servizio dell’ammalato non solo accompagnandolo, ma anche ascoltandolo e condividendo con lui l’esperienza di fede e vita a Lourdes».
Tappe
Molto coinvolti, partecipi e soddisfatti i ragazzi e le ragazze che hanno aderito all’iniziativa, i quali hanno potuto anche vedere da vicino i luoghi della vita di Santa Bernadette facendo tappa alla casa e in tutti gli altri ambienti che hanno caratterizzato il vissuto della mistica religiosa francese. Tra le mete anche una comunità denominata il Cenacolo, dove gli adolescenti hanno ascoltato le toccanti testimonianze di coloro che vivono e lavorano all’interno della comunità stessa.
Per il 2025 il curato sta già pensando alla prossima meta: il progetto «Carità in oratorio» è infatti molto amato dai giovani della comunità in quanto, grazie ad esso, possono sperimentare ogni anno esperienze formative ed emotive importanti che permettono loro di avere maggiore consapevolezza della realtà.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.