Dopo la terza sospensione a scuola «ho scoperto i veri valori»

Davide, studente di Scuola Bottega, ha raccontato la sua esperienza di volontariato, dopo la terza sospensione a scuola, nell’incontro di lunedì 2 dicembre in Sala Libretti al GdB
Un momento dell'incontro dedicato al «Metodo Rondine» in Sala Libretti
Un momento dell'incontro dedicato al «Metodo Rondine» in Sala Libretti
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Signori e signore buongiorno a tutti, volevo partire dicendo che sono lusingato di essere stato invitato per esporre e raccontare la mia esperienza di sospensione alternativa. Premetto dicendo che non ero un buon alunno, non ero un buon lavoratore, non ero un ragazzo studioso e interessato alla lezione e per molti nemmeno un buon compagno di classe. Ero insomma il tipico ragazzo da ultimo banco, che andava a scuola per divertirsi e fare casino, disinteressato dai voti scolastici dalle note e dalle sospensioni. Ho sempre pensato che la scuola fosse inutile, che si insegnavano cosa inutili e che davano punizioni inutili.

L’esperienza di Davide

Tutto questo fino a quando – dopo la mia terza sospensione a Scuola Bottega –  la direttrice Anna Maria Gandolfi mi propose di provare a non rimanere a casa nei giorni di sospensione, ma di fare un accordo tra scuola e un’associazione benefica (scelta da me) per andare a fare del volontariato. Era una cosa che non avrei mai pensato di fare in vita mia, soprattutto di farla in quel periodo di alti e bassi che stavo vivendo.

Un po’ titubante dissi che ero d’accordo di provare a fare questa prova; ora con fierezza posso dire di non aver mai fatto scelta migliore. So di aver fatto una settimana sola, ma non mi era mai successo di andare a casa di uno sconosciuto per aiutarlo nei suoi bisogni quotidiani; e tutto questo senza chiedere nulla in cambio. All’inizio pensavo fosse una cosa stupida, uno forma di sfruttamento, ma poi sentire i ringraziamenti di quella povera gente bisognosa mi ha riempito l’animo di amore e compassione nei loro confronti

Tutto questo fino a rendermi conto quanto fosse bello aiutare il prossimo, e questo valga più di tutti i soldi del mondo: ve lo posso assicurare. Questa esperienza mi è servita per conoscere un lato di me sconosciuto, grazie a essa ora nel mio piccolo cerco sempre di replicare le azioni fatte in quella settimana con chiunque mi trovo davanti, dopo mille battaglie ho capito che la gentilezza e l’altruismo sono la base di una buona persona e di una buona società pubblica.

Auguro a tutti quanti voi di scoprirlo perché è una sensazione più unica che rara, che a me ha cambiato nel profondo. Ringrazio Scuola Bottega per avermi proposto questa esperienza e per avermi reso una persona migliore.

Davide, studente di Scuola Bottega

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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