«Guglielmo, gli zii e il mattatoio»: l’omicidio Donegani diventa podcast

La nuova puntata della seconda stagione di «Delitti bresciani» è dedicata al personaggio di Gatti e al giallo dell’estate 2005
«Guglielmo, gli zii e il mattatoio»: il videopodcast
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Fuori da una villetta, appena oltre la ringhiera in ferro che la separa dalla strada, un uomo si mette in posa per i giornalisti. Lo fa con in mano una cornice in legno che custodisce la foto di una coppia affiatata. Sono gli zii che abitano sotto di lui: nello scatto marito e moglie sorridono abbracciati, alle spalle hanno il mare. Il quarantenne - camicia verde chiaro e capelli impomatati - regge il ritratto e si dice preoccupato per la loro scomparsa. La realtà, chiunque si ricordi quella foto lo sa, è un’altra. Clamorosamente un’altra.

Il giallo dell’estate 2005

La casa di via Ugolini, il nipote assassino, le cesoie. Sono i punti fermi di uno dei più grandi casi di cronaca nera della nostra provincia, che da vicenda locale è finito - in quell’estate 2005 - sulle pagine di tutti i giornali e nei titoli dei tg nazionali. All’omicidio dei coniugi Donegani e a come Guglielmo Gatti li uccise, fece scempio dei loro corpi e ne gettò i resti in un canalone è dedicata la nuova puntata di «Delitti bresciani», il podcast true crime del Giornale di Brescia a cura del giornalista Andrea Cittadini.

Il personaggio

Studi di ingegneria nucleare interrotti, introverso, solitario, taciturno, anti divo e fuori moda in tutto. Guglielmo Gatti buca il video, come si dice in gergo televisivo. Basta un passaggio davanti alle telecamere e il suo volto resta impresso, tanto che ad inchiodarlo sarà un ragazzino che lo ha visto proprio in tv. Ruota tutta attorno al personaggio di Gatti l’ultima puntata della serie del GdB dedicata ai casi di cronaca nera e giudiziaria che da casi locali sono diventati nazionali. Non solo attraverso i materiali audio originali dagli archivi dell’emittente Teletutto, ma anche con la ricostruzione delle indagini, dei processi e con l’intervista a Luca Broli, l’avvocato bresciano che a 33 anni si ritrovò a difendere d’ufficio l’uomo accusato per duplice omicidio. E poi condannato all’ergastolo, pena che sta scontando nel carcere di Opera, dove è responsabile della biblioteca.

La serie

«Delitti bresciani», autore e voce Andrea Cittadini e montaggio e postproduzione di Matteo Berta, è una serie podcast che disponibile gratuitamente. Alla sua seconda stagione, in 16 episodi ha ricostruito alcuni dei più rilevanti casi di cronaca nera e giudiziaria: tutti si possono riascoltare sulle principali piattaforme audio, tra cui Spreaker e Spotify. A partire dalla prima puntata, uscita a settembre 2022, il podcast ha superato i 300mila download e ha fidelizzato centinaia di ascoltatori.

Non è l’unico prodotto audio della nostra redazione: sempre su Spreaker e Spotify è possibile ascoltare «25100 - Destinazione Brescia», che racconta una città che non ci si aspetta; «Mi chiamava amore» dedicato alle storie di donne vittime di violenza e «Partita doppia», le voci di quattro autorevoli scienziati che spiegano i quattro elementi e quanto siano fondamentali per la vita sul pianeta Terra.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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