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La storia di Giovanni, da muratore a coltivatore di mirtilli

Ubaldo Vallini
Il 33enne di Bagolino dieci anni fa ha dato vita all’impresa agricola «Terre Solive»
Giovanni Nabacino con la famiglia - © www.giornaledibrescia.it
Giovanni Nabacino con la famiglia - © www.giornaledibrescia.it
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La passione per la natura Giovanni Nabacino l’ha avuta sempre, fin da bambino, quando ha scoperto che da un semino nasceva una pianta. Poi ci ha messo l’impegno ed è riuscito, da studente lavoratore, a laurearsi in agraria.

Così, a 23 anni, dopo sette anni da carpentiere ad inchiodare tetti in legno con lo zio materno, ha deciso di avviare un’attività più in linea con i suoi obiettivi: quella dell’imprenditore agricolo. È nata così a Bagolino «Terre Solive». All’inizio sui 3mila metri di terreno di famiglia attorno alla frazione Cerreto, in quel di Bagolino, piantando mirtilli. Poi anche «in Plas»: 5mila metri sotto alla chiesetta dei santi Gervasio e Protasio, sul versante opposto a quello su cui sorge il paese.

Dopo i mirtilli ecco i lamponi, le fragole, le more, le mele, il sambuco, il corniolo… tutto biologico e genuino. Nel 2019 è arrivato anche il laboratorio per le trasformazioni: confetture, succhi. In collaborazione con una distilleria di Gussago, persino liquori ed un gin. Ma fornisce anche prodotti per la cosmesi, integratori alimentari, tisane. Curandole in arnie di legno d’abete, ha convinto diversi sciami d’api a donargli il miele. Ci vive Giovanni su quelle montagne.

Oggi ha 33 anni, con la moglie Laura, valida collaboratrice e fisioterapista part-time, sta tirando su due figli: Giulio di 4 anni e Dante che ne ha compiuto uno. Da un paio di anni la sua è anche una fattoria didattica. E per il marketing? «C’è l’e-commerce - dice Giovanni -, anche se il grosso lo vendo a negozi di vicinato o nel piccolo spaccio in azienda, ai privati che mi vengono a trovare».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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