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Gavazzi, un gradito ritorno

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A tutti, nella vita, capita prima o poi una seconda occasione. Per Mattia Gavazzi, 29 anni, di Provezze, figlio del celebre Pierino, con 23 successi da professionista nelle quattro stagioni corse a buon livello, la seconda occasione è arrivata nei giorni scorsi, materializzata sotto forma di un contratto con l'Androni Giocattoli, la squadra con la quale conobbe maggior gloria.

Mattia lo sa, questa è la seconda e pure ultima occasione per rifarsi una vita da atleta di valore quale è, da uomo di sport quale vorrebbe essere, gettando nella spazzatura quel diavolo tentatore e ingannatore che si chiama cocaina. Un mostro che ha roso dentro il ragazzo di Provezze più volte, ma alla fine con una grande determinazione Mattia ha deciso di dire basta con la polvere bianca che rovina l'anima e una bella storia sportiva. Con coraggio ha deciso di affrontare il duro percorso di una comunità di recupero, a scapito di umiliazioni e pubblica gogna, ha rimesso in gioco l'intera sua vita scavando dentro di sè le motivazioni per continuare a correre e a vivere da uomo.

Ci è, lo speriamo vivamente riuscito, complice anche un equilibrio nella vita privata che da tempo gli mancava, una donna accanto che per  un ragazzo dal cuore d'oro è qualcosa in più di un toccasana, uno stimolo a far bene. (non si dice del resto che un gran uomo non è nulla senza una gran donna accanto?).

Con questi auspici Mattia riparte dal 2013 sicuro di poter tornare il grande sprinter che è sempre stato. Con l'obiettivo finalmente di potersi giocare la Milano-Sanremo, il suo grande sogno (come papà Pierino) e soprattutto correre il Giro d'Italia per dire al mondo che ce l'ha fatta. Perché la sua storia diventi un esempio per tanti giovani caduti nella trappola della droga e desiderosi di uscire dal tunnel. Avanti Mattia, hai una missione da compiere.

mattia gavazzi

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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