Le melonere nel Bresciano, dove si mangia ancora l’anguria buona
Anguria in luglio e agosto patrimonio dell’umanità. Che a Brescia ha pure un suo tempio: le melonere solidali oggi, una volta anche attività commerciali.
Il cocomero è il protagonista dei chioschi estivi, una delle tradizioni di paese tra le più confortevoli e dalle radici antiche. Oggi tipicamente provinciale, un tempo era anche cittadina: c’è chi ricorda il chioschetto delle angurie in stazione a Brescia, ma anche i cocomeri a bagno in via XX Settembre, in via dei Mille, in via Spalto San Marco…
Le melonere solidali sono dunque uno dei luoghi d’aggregazione e convivialità più amati da bresciani e bresciane. Descriverle è semplice: si tratta di stand gastronomici con tavoli all’aperto che aprono a fine giugno per chiudere più o meno ad agosto o settembre, proponendo diverse opzioni per mangiare una buona anguria e facendo allo stesso tempo del bene.
Sul menù non ci sono solo i cocomeri, poiché alle melonere non si va solo per rinfrescarsi con il frutto estivo per antonomasia: il cibo è da sagra e il senso è quello di sedersi a un tavolo per rifocillarsi con panini, patatine fritte, formaggi e cunsadì (l’insalata a base di radicchio tagliato fine fine che con un po’ di cipolla diventa un piatto irresistibile).
Le melonere più longeve
Tre sono quelle più note (e longeve). Prima di tutto quella di Lumezzane: la Melonera per i Poveri negli ultimi anni si è stabilita con il suo chiosco in legno tra Gazzolo e Gombaiolo, in via don Minzoni, proprio all’incrocio prima del ponte. Dal 5 luglio al 3 agosto 2024 (ogni anno è suppergiù questo il periodo in cui resta aperta) volontari e volontarie attendono le persone per cenare in compagnia, destinando poi il ricavato a diverse missioni in Perù, Ecuador, Bolivia e Brasile. L’associazione che si occupa di tenere aperto il chiosco – tutti i giorni tranne il lunedì – è infatti Operazione Mato Grosso.
A Leno, invece, la Melonera Missionaria si trova in località Campagnola, sulla strada che va verso Castelletto: resterà aperta fino al 18 agosto. Qui oltre alle classiche angurie – tenute al fresco in vasche d’acqua come vuole la tradizione – si possono ordinare lombatine, bistecche, patatine. Il ricavato, anche in questo caso, va in beneficenza e a occuparsene sono le parrocchie di Leno, Porzano, Castelletto e Milzanetto, che di solito destinano le somme raccolte alle missioni delle persone lenesi, soprattutto in Africa. Tutte le sere c’è il pienone e lo stesso vale per i pranzi e per le cene speciali che i volontari annunciano di settimana in settimana sui canali social. Per esempio? La serata picanha, ma anche il pranzo della domenica in melonera con le tagliatelle di Nonna Domenica e grigliata mista (che si terrà il 28 luglio).
A ospitare la Melonera di Bagnolo Mella è il portico in Aldo Moro alle porte del paese, e il periodo di apertura è da agosto a settembre. Il menù è quello tipico e accessibile della cucina bresciana, con casoncelli, grigliata, pane e salamina, patatine fritte e – ça va sans dire – anguria. Se ne occupa l’Associazione Giovani Sempre e i proventi vanno alla stessa associazione impegnata in iniziative umanitarie e sociali.
Anche Lonato del Garda ha una sua melonera, ma temporanea: ogni anno viene aperta solo in concomitanza con la sagra di San Giovanni, per qualche giorno nel mese di giugno.
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