Dopo dieci anni tornano i Festoni di Roccafranca

Tornano dopo due lustri, a causa dello stop dovuto alla pandemia, i Festoni di Roccafranca, storica manifestazione quinquennale dedicata ai compatroni Vincenzo, Vittorino e Chiara, che affonda le radici in una tradizione religiosa e popolare del paese e che risale alla fine del ’600.
Dopo quasi dieci anni di attesa, l’appuntamento è pronto a tornare dall’1 all’11 maggio, animando l’intera comunità con un ricco calendario di eventi tra fede, cultura, musica e intrattenimento. Tanti gli appuntamenti in programma, pensati per coinvolgere tutte le fasce d’età.
Spiccano su tutti il gemellaggio con Monte Isola all’insegna dei fiori di cartapesta che, a migliaia, decoreranno il paese, e il ritorno del vescovo Tremolada, che celebrerà la messa solenne e guiderà la processione dei santi compatroni.
Intrattenimento
A questi si affiancano le sfilate di bande musicali, le mostre fotografiche, le rappresentazioni teatrali e gli spettacoli scolastici, veri momenti di comunità che vedranno protagonisti anche i piccoli.
Non mancheranno altre occasioni di svago: attesissima la serata coi comici Cristiano Militello e Giovanni Cacioppo, così come il concerto dei Gemelli Diversi, accompagnati da alcuni ex concorrenti di Amici, in un evento che si preannuncia di grande richiamo. Spazio anche allo sport e alla cultura, grazie a incontri tematici e alla presentazione del volume Festoni di Roccafranca. La chiusura sarà affidata a un musical tributo ai Queen e allo spettacolo pirotecnico, che illuminerà il cielo di Roccafranca come da tradizione, a suggello di un’edizione particolarmente sentita.
Effetto Covid

Molto toccanti le parole del sindaco Marco Franzelli, che ha ricordato come l’edizione del 2020 fu annullata per la pandemia: «Questa edizione rappresenta un nuovo inizio. Abbiamo voluto farne un’occasione di rinascita per tutta la comunità, cogliendo il meglio della tradizione e affiancandolo a proposte innovative. I Festoni sono parte dell’identità di Roccafranca, e abbiamo fatto del nostro meglio perché tornassero ad essere un momento di gioia, fede e partecipazione».
Sulla stessa linea, il parroco don Gianluca Pellini: «È una festa che nasce da un profondo spirito devozionale, ma che riesce a parlare anche al cuore laico della comunità. Dopo la sofferenza del 2020, oggi celebriamo una ripartenza che è anche testimonianza della bellezza dell’essere insieme, del fare rete, dell’impegno condiviso».
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