Dopo 20 anni, l’ambulante Federica Faccio lascia il mercato

Era il gennaio 2002 quando, dopo vent’anni d’ufficio, ha realizzato il suo sogno da bambina: fare la commerciante ambulante di pelletteria. Nei mercati, in mezzo alla gente, proseguendo la storica attività di famiglia.
Sono trascorsi più di 20 anni e per Federica Faccio è arrivato il tempo dell’ultimo mercato: sarà quello del 2 maggio, nella sua Montichiari; poi, andrà in pensione. «Mi dispiace e mi mancherà» dice Federica che ha 63 anni.
La storia
Premiata con la targa di «Attività storica» dai Comuni di Carpenedolo e Montichiari, dove la commerciante è volto noto, anche per l’impegno civico, suo e della famiglia. «Del mio lavoro, oltre all’acquisto della merce in magazzino, all’attività di vendita e al fatto che si svolge all’aria aperta, mi piace soprattutto il contatto con le persone, che spesso si fermano per l’esigenza di scambiare due parole e stare in compagnia» dice la monteclarense.
Oggi il banco di Federica Faccio, noto per la qualità della merce che siano borse, portafogli, cinture, sciarpe o guanti, è presente ai mercati di Calvisano, Lonato e Montichiari. Le radici affondano nel Dopoguerra, quando i nonni paterni, con la bici, facevano gli ambulanti offrendo stringhe, pettini e lamette da barba. Poi i nonni passarono all’Ape e alla pelletteria.
«Negli anni Sessanta, i miei genitori, papà Riccardo e mamma Caterina Zanardelli, a bordo di una Fiat Multipla, si concentrarono sui paesi del lago – racconta Federica –. Mia mamma mi ha allattato dietro il banco fino ai nove mesi e, poi, da bambina, d’estate, i miei mi portavano con loro. Ricordo come mi piaceva quando, per rendermi contenta, mi facevano vendere qualche portafoglio, assegnandomi la responsabilità della «cassettina» con i soldi.
Mio papà, però, ha voluto farmi studiare, affinché lavorassi in ufficio: così ho preso il diploma e poi ho fatto per vent’anni la ragioniera alla concessionaria Fiat Argentea di Montichiari. Ma il mio sogno nel cassetto è sempre stato fare l’ambulante di pelletteria. Così, quando mio zio è andato in pensione, siccome lui aveva ancora il banco, ho preso una decisione: mi sono licenziata e ho iniziato a fare questo lavoro, proseguendo il suo giro di mercati».
Il commercio
Ascoltando il racconto, si nota come la storia del commercio sia lo specchio della storia di un Paese. Anche adesso lo è: «Prima le persone hanno iniziato a rivolgersi maggiormente ai centri commerciali e, dalla pandemia, è spopolata la vendita online, anche perché i tempi e i ritmi sono cambiati, con conseguenze che, naturalmente, ricadono sul commercio locale», analizza Faccio, nel recente passato attiva anche nella rappresentanza civica, dato che ha svolto il ruolo di consigliera comunale con delega al Commercio durante l’ex amministrazione Fraccaro.
Chissà quali e quante altre trasformazioni coinvolgeranno il commercio; senza dubbio, però, i clienti affezionati non dimenticheranno i volti fidati delle attività storiche come quella di Federica, condotte con la passione di chi si sveglia all’alba e porta letteralmente sulla piazza prodotti selezionati con cura, considerando il mestiere un sogno realizzato.
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