Don Pierino Ferrari è Servo di Dio: aperta la Causa di canonizzazione

Il vescovo Pierantonio Tremolada ha avviato ufficialmente il percorso: ora la fase diocesana con documenti e testimoni
Seminario Diocesano Convegno Sacerdotale nella foto Don Pierino Ferrari 30-08-2005 foto eden Brescia (Italia) Foto Mino Renica Eden redazione Cronaca nostro sito Internet (www.fotoeden.it) -Seminario Diocesano Convegno Sacerdotale
Seminario Diocesano Convegno Sacerdotale nella foto Don Pierino Ferrari 30-08-2005 foto eden Brescia (Italia) Foto Mino Renica Eden redazione Cronaca nostro sito Internet (www.fotoeden.it) -Seminario Diocesano Convegno Sacerdotale
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«La società d’oggi non ha bisogno d’altro che di santi, di persone autenticamente orientate a far conoscere, amare e vivere, iniziando sulla propria pelle, il Vangelo», e ancora, «vengano i santi con noi a insegnarci lo stile della loro vita, affinché diventi il nostro stile». Sono parole di don Pierino Ferrari, straordinario sacerdote che sognava (e viveva) una Chiesa povera per i poveri, la stessa che sogna (e vive) papa Francesco. E chissà cosa direbbe oggi don Pierino a sapere che un giorno tra i santi potrebbe esserci anche lui.

Ne riderebbe, con quel suo sorriso bonario e accogliente, e sicuramente cambierebbe subito discorso. Ma del resto, è altrettanto vero che per i tanti che lo hanno conosciuto, che lo hanno supportato e aiuto nel dar corpo ai suoi sogni, per i tantissimi che da lui hanno ricevuto sostegno e aiuto, per tutte queste persone don Pierino santo lo è da sempre. Ora però, grazie al via libera del vescovo Pierantonio Tremolada, la Causa di canonizzazione del sacerdote (fondatore, tra le altre, della Comunità Mamré e della cooperativa sociale Raphaël) ha iniziato ufficialmente il suo cammino.

«Supplica»

È stata la Comunità Mamré («Associazione privata femminile di diritto diocesano») a dare il via al progetto presentando la domanda in Diocesi, tecnicamente la «supplica di inizio della Causa». Alla quale, appunto, il vescovo ha risposto positivamente con un «editto», in seguito al quale don Pierino è diventato ufficialmente Servo di Dio; è il primo riconoscimento nel lungo (spesso anche lunghissimo) percorso che lo porterà un giorno agli onori degli altari e quindi a essere proclamato santo.

«Si rivela il valore di una società - diceva don Pierino - non tanto dal suo grado di efficienza, quanto dal suo potere umanizzante. La persona in difficoltà, sia essa anziana, malata o disabile, non è spenta nei desideri ed estranea ad ogni sentimento; è e resta una persona capace di sensibilità e di relazione, che esige rispetto e dignità». Principi e convinzioni che lo hanno guidato nella creazione di tante opere benefiche, soprattutto in ambito sanitario.

Testimoni

«Fin dagli anni Sessanta - si legge in uno dei tanti volumi che raccolgono i suoi scritti - ha sentito forte la necessità di promuovere nella Chiesa una presenza semplice ma significativa di testimoni di Gesù che, imitando il suo esempio, vivessero in piccole comunità, dove condividere la vita con i poveri, considerati come persone degne del più alto rispetto». Don Pierino così parlava delle sue opere: «Il movente dell’impresa è la dignità della persona umana. Ogni persona merita il massimo rispetto e la più attenta considerazione, specie se malata e, quindi, indebolita nelle sue abituali difese. Chi intende accogliere la nostra proposta condivide l’apprezzamento, sull’uso delle proprie energie da spendere in favore dell’umanità».

Con l’apertura della fase diocesana della Causa, parte ora la raccolta di notizie, scritti e documenti inerenti la vita di don Pierino, postulatore è Nicola Gori, giornalista dell’Osservatore Romano.

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