I ragazzi de «Il Tulipano» crescono e sbocciano come le loro piante

Seminare, accompagnare nella crescita una pianta prendendosene cura fino a renderla forte, vigorosa e portarla addirittura a produrre fiori, questo facendo, al contempo, sbocciare un po’ se stessi.
È quanto succede al centro socio educativo «Il Tulipano» della cooperativa «La Rondine» di Mazzano con un progetto dedicato all’orto e alla cura di piante e fiori che coinvolge persone con disabilità intellettiva e fisica. Oggi e domani, dalle 10 alle 15, un porte aperte, un evento molto atteso da tutti i protagonisti: nella sede di via Mazzini 85, a Molinetto, ci sarà, infatti, il «Mercatino botanico».
«L’attività – la illustra l’educatrice Daniela Delrio – prevede che durante l’anno gli utenti del Centro socio educativo preparino terrari, invasino piantine e mettano a dimora i semi di tante essenze diverse per poi seguirne il germogliare e il crescere, assicurando alla nuova pianta le cure adatte. Si occupano anche della cura di piante malmesse e dell’orto sul retro del centro».

Il lavoro
Tanti i passaggi e le attività che vengono svolte a «Il Tulipano»: a febbraio c’è la semina in serra e poi i vari trapianti nei vasi al crescere della pianta, a maggio la messa a dimora in pieno campo nel terreno precedentemente vangato e ordinatamente preparato in aiuole rialzate. E infine c’è la soddisfazione di cogliere e gustare quanto, per mesi, con attenzione e costanza, si è seguito.
«Con il prendersi cura delle piantine e fare di tutto perché crescano bene o si riprendano, i ragazzi sviluppano le abilità manuali, si assumono responsabilità, si imparano il rispetto e la conoscenza del ciclo di vita, capendo che serve tempo perché tutto accada, comprendendo, quindi, anche l’importanza della costanza. Il laboratorio è un grande stimolo per la loro autodeterminazione perché ciascuno prende coscienza dell’importanza del proprio fare, di essere in grado, e il far crescere e sbocciare una pianta, un fiore, un ortaggio accresce la loro autostima».

L’utilizzo di materiali di recupero, inoltre, e di acqua piovana anch’essa recuperata dal tetto del centro contribuiscono a passare anche un messaggio educativo.
«Ai ragazzi l’attività piace molto e il momento del mercatino è sempre attesissimo, perché lì c’è la soddisfazione di vedere apprezzato quanto si è fatto, c’è la gratificazione».
Quanti accederanno al banco che gli stessi protagonisti del progetto seguiranno portando chi lo vorrà anche a visitare l’orto e centro, potranno partecipare anche alla merenda e a un bel momento di convivialità. Le piantine si porteranno a casa facendo un’offerta che sosterrà l’attività.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.