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Dalla sedia a rotelle al cammino di Santiago: la storia di Valter Pezzoli

Viviana Filippini
In «Si può fare!» il cittadino di Verolanuova racconta la sua guarigione dopo la diagnosi della Sindrome di Sézary e le tante leggende legate al percorso
Valter Pezzoli a Santiago de Compostela - Foto © www.giornaledibrescia.it
Valter Pezzoli a Santiago de Compostela - Foto © www.giornaledibrescia.it
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«Si può fare!» è la famosa frase di Frederick nel film «Frankenstein Junior» di Mel Brooks, quando il protagonista decide a dare vita a una creatura. Le stesse parole sono state scelte da Valter Pezzoli di Verolanuova (di casa a Clusane) per il suo libro, uscito da poco per l’editore Tarantola «Si può fare! Dalla sedia a rotelle a Santiago de Compostela».

Valter, sposatosi con Maddalena nel 1987 con cui ha avuto tre figli, ha sempre vissuto la sua vita tra lavoro, viaggi e famiglia; poi, nel 2012 la diagnosi della Sindrome di Sézary (micosi fungoide), sconfitta nel 2016 in seguito al trapianto di midollo. Il percorso per la guarigione non è stato facile, anzi lungo e tortuoso. E anche se a un certo momento Valter si ritrovò sulla sedia a rotelle impossibilitato a camminare, in lui c’era la volontà di non mollare, di guarire e di fare il Cammino di Santiago de Compostela, per mantenere la promessa fatta al padre che ci era stato nel 1996.

Il libro

Il libro non racconta solo la sofferenza della malattia, ma anche il percorso della guarigione prima e dopo il trapianto e la determinazione di rimettersi in piedi per andare a Santiago lungo la via francese (830 km).

Le pagine scritte da un singolo si pongono quindi come un messaggio di speranza a tutti coloro che stanno affrontando la malattia. «Nel 2023 andando verso Santiago – racconta Valter – non ero solo, e non lo sono nemmeno ora, ad accompagnarmi come sempre c’era mia moglie Maddalena. Lei è la mia forza, mi sostiene sempre in ogni momento e davanti a ogni ostacolo ha sempre una parola di conforto e mi aiuta a non perdere mai la speranza. Riguardo a Santiago, è un richiamo continuo, e una volta che arrivi sai che hai finito, ma quando sei a casa, senti qualcosa dentro che ti chiama e che ti spinge ancora a camminare, un segno che si può guarire e ritornare a vivere».

Valter Pezzoli con la moglie Maddalena davanti alla cattedrale di Santiago al termine del cammino
Valter Pezzoli con la moglie Maddalena davanti alla cattedrale di Santiago al termine del cammino

Il libro di Pezzoli (in questi giorni in cammino con la moglie sul percorso originario per Santiago) è un invito a non mollare mai, a non perdere la speranza nella guarigione e nel riprendere a vivere, facendo cose alle quali magari mai si aveva pensato.

Tra le pagine di «Si può fare!», oltre alle 42 tappe fatte dalla coppia, ci sono tante leggende (quella del gallo e della gallina, o quella di Felicia d’Aquitania, o dell’asino di San Giacomo e tante altre) relative al tragitto verso Santiago de Compostela; consigli utili e tecnici su come affrontarlo con il materiale da portare (per esempio il sacco a pelo, torcia frontale, bastoni tra trekking) o i medicinali essenziali per affrontare il percorso. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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